Amarone della Valpolicella Classico Riserva 1974

L’emozione montava già guardando l’etichetta scritta a mano, sdrucita dal tempo, rimasta in cantinetta immobile dai tempi dell’università: tre bottiglie acquistate direttamente in cantina, le prime di questo produttore per me già mitico, dilapidando buona parte dello stipendio da studente lavoratore, sottratto colpevolmente alla vera destinazione d’uso che erano le tasse universitarie e l’acquisto dei libri di Chimica Organica e Chimica Generale. Quando si parla di spirito evocativo di una bevuta, qui siamo all’apoteosi personale … ma non era certamente l’ipotalamo a farmi trasecolare di fronte a questo splendore del genio umano. Il colore mattone carico, con nuance granate decise. I profumi inebrianti, integri di frutta sciroppata, di ciliegie sotto spirito, di confetture d’arancia. Straordinario non soltanto l’ampio ventaglio olfattivo, ma tutta l’articolazione, l’intensità, la gioia che emanava. La bocca rotonda, con residuo zuccherino percepibilissimo ma che donava un’aura di morbidezza su cui abbandonarsi, carezze voluttuose al palato sognante. Raramente ho provato un piacere così profondo nel meditare su note così soavi che un bicchiere di grandissimo vino riesce a donarti…

Vino di una rarità assoluta e di valore inestimabile, soprattutto se conservato ottimamente. Ipotizzo sui 5-600 Euro, ma in questo caso è quasi offensivo effettuare una valutazione economica per questo capolavoro enologico.