Xfood: inclusion passes through the kitchen

This social restaurant is the focus of an important project in San Vito dei Normanni to promote the employment of disadvantaged young people.
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Xfood, ristorante sociale a San Vito dei Normanni (Br), è una piccola grande realtà, forse l'unica in Puglia, la prima nel sud Italia, nata per sperimentare l'inserimento lavorativo dei ragazzi svantaggiati. La start up è partita il 10 giugno 2016 grazie al lavoro sinergico tra ex Fadda, il consorzio di cooperative sociali Nuvola, il comune e la regione nell'area destinata a laboratorio urbano un tempo stabilimento enologico di proprietà dei conti Dentice di Frasso.
“I nostri ragazzi sono cresciuti in autonomia, le famiglie lo confermano - afferma Vito Valente del consorzio Nuvola -. La maggior parte non aveva opzioni a parte i centri diurni. Dei trentadue inizialmente selezionati quattro sono stati confermati in pianta stabile, ora stiamo valutando la partecipazione a nuovi finanziamenti per offrire opportunità ed esperienze anche agli altri, vorremmo fare di più ma non è semplice. Abbiamo un bellissimo rapporto, siamo sempre in contatto anche oltre l'orario lavorativo. A volte si sentono smarriti, se durante il servizio cade un piatto o un bicchiere ci facciamo una grande risata e continuiamo a lavorare”.
Non esiste solo il ristorante, c'è il bar e a seconda del proprio talento nel centro si può scegliere tra i laboratori di scuola di danza, sartoria, falegnameria, restauro mobili, yoga, fotografia, video maker e architettura naturale, a breve sarà inaugurato il teatro. Xfood è qualcosa di diverso, è un posto speciale e va vissuto per essere raccontato, la buona cucina è un piacere effimero, la gioia vera è elargita gratuitamente dai ragazzi di sala e cucina, è la panacea dell'anima. Si esce da qui sempre arricchiti da un bel ricordo, un’emozione indimenticabile o un sorriso. Tutti hanno studiato tanto per imparare a cucinare, coltivare l'orto e l'arte del servire a tavola, se hanno qualcosa di diverso rispetto alla normalità è l'impegno che ci hanno messo.
Lavorano a pieno regime quattro ragazzi, nei periodi più intensi la brigata si allarga. Si legge all'ingresso: “Conosciamo ogni ingrediente di persona. Tutto quello che trovi nei nostri piatti arriva solo da produttori locali che abbiamo incontrato personalmente, sono molto attenti ai processi produttivi e al rispetto della natura. Qualche volta ti potrà capitare che gli ingredienti provengano direttamente dal nostro orto sinergico dove stiamo provando a produrre a centimetri zero”. La guida della cucina è affidata a Annamaria Leozappa, che prima di essere la cuoca è un po' la mamma, nel corso della stagione estiva è stata supportata dallo chef Danilo Vita, patron del ristorante Creatività a Carovigno.
La cucina è familiare, semplice senza artifici a base dei prodotti del territorio, il menù à la carte è composto da quattro primi e quattro secondi, cambiano ogni due mesi seguendo la stagionalità. L'incursione di chef Danilo ha apportato nuove tecniche e tanta creatività nell'impiattamento, ha alle spalle importanti collaborazioni con Alajmo alle Calandre, Hans Beck a Londra e Sebastiano Lombardi alla Sommità di Ostuni. “A causa della pandemia ho deciso di tenere chiuso il mio locale e sostenere i ragazzi di Xfood - racconta chef Danilo -. È stata una bellissima prova, sono stati loro i veri formatori, mi hanno insegnato cosa è veramente importante nella vita, noi inseguiamo le performance, loro i rapporti umani”.
Giuseppe Rado è il maitre, sommelier e bartender, fa un buonissimo gin tonic, assieme a Vito Valente si occupa della carta vini e della sala. La bontà dei piatti è indiscussa, dall'antipasto di polpo arrosto con pesca e senape, ai primi come gnocchetti di patate con capocollo, cipolla rossa e pomodoro arrosto o linguine con gamberi, zafferano e arancia. Niente male i secondi, io ho provato la guancia di manzo con zucca, mandorle salate e nduja ma ho decisamente preferito le fave n'capriate a modo nostro con al centro una simil polpetta dal cuore filante di burrata di Andria e ricoperta da olio disidrato in polvere. Dolce chiusura con la panna con ricotta, fichi d'india e crumble alle noci.
I coperti sono 80, la diversità è un valore ribadito come concetto anche negli allestimenti progettati dalla designer Sara Mondaini. Le pareti sono decorate con le tipiche luminarie, ogni pezzo dell'arredamento è diverso dagli altri e unico, tutti sono stati comprati nei mercatini dell'usato e riportati a nuova vita attraverso il laboratorio di restauro e di re-design. Chi vuole, può acquistare una sedia, una lampada e portarsi a casa una porzione di progetto.