I premi speciali della Guida 2020

Creare un focus su alcuni aspetti della vitienologia e del mondo del vino italiano anno per anno. Questo è il senso dei premi speciali che assegniamo sulla Guida Essenziale, a vini, cantine, persone e progetti particolari.
Eccovi i migliori vini per categoria.
Il Vino Rosso dell’Anno quest’anno si sdoppia. Due vini hanno raggiunto il punteggio massimo di 100/100 e non potevamo proprio sceglierne uno soltanto. Però etichette e produttori sono fra i più iconici che possiamo annoverare in Italia. Uno è il Barbaresco Sorì San Lorenzo 2016 di Angelo Gaja, un vino straordinario in una delle versioni più felici di sempre. Il secondo è l’Amarone Vigneto di Monte Lodoletta 2013 di Romano Dal Forno, altro fuoriclasse assoluto, anch’esso in una versione smagliante. Due gemme assolute.
Il Vino Bianco dell’Anno invece è il Collio Friulano M 2018 dell’azienda Schiopetto, che deriva da un vigneto di Spessa di Capriva vecchio di quasi 70 anni, realizzato per ricordare il ruolo che ebbe Mario Schiopetto, leggendario vigneron friulano scomparso da oltre un decennio, e che fu uno dei “padri della patria” bianchista italiana. Il miglior Vino Vivace dell’Anno (definito così per non urtare la suscettibilità di chi, per disciplinare, non vuole usare il termine generico “spumante” o anche “bollicine”, con qualche ragione) è il Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Rosé 2007 di Cantine Ferrari, una versione straordinaria di un vino realizzato per la prima volta solo lo scorso anno, e che pone sui giusti allori una delle aziende più rappresentative della spumantistica nazionale. Il Vino Rosato dell’Anno invece arriva dalla Toscana, per i “tipi” della Frescobaldi e in particolare della Tenuta dell’Ammiraglia che è la dépendance maremmana dell’azienda. Si tratta dell’Aurea Gran Rosé 2017, da un blend di syrah e vermentino, che è una vera delizia. Il Vino Dolce dell’Anno è un vero fuoriclasse che ci giunge dall’Alto Adige/Südtirol e dalla Cantina Kellerei Tramin. Si tratta dell’Alto Adige Gewürztraminer Spätlese Epokale 2012, un capolavoro assoluto e uno dei migliori esempi al mondo per quella tipologia.
Continuiamo con altri riconoscimenti. Quello per L’Esordio Vincente, dedicato a un vino che esce per la prima volta in assoluto e riesce a ottenere un risultato straordinario, va al Barolo Mosconi 2015 della Pio Cesare di Alba, cantina di grande tradizione e vino che proviene da uno dei più famosi cru di Monforte. Il Vino dal Miglior Rapporto Qualità/Prezzo è siciliano, il Sicilia Grillo Fileno 2018 della CVA Canicattì, che è una cantina cooperativa che sta proponendo vini di ottimo livello a prezzi davvero contenuti. Ancora dal Trentino ci arriva il Premio per la Qualità Diffusa, assegnato a un vino che coniuga alta qualità con un notevole numero di bottiglie prodotte. In questo caso oltre mezzo milione. È il Trentodoc Altemasi Brut 2015 della Cavit, una “bollicina” sorprendente e di grande affidabilità.
Il premio Azienda dell’anno, dedicato a una cantina che si è rivelata particolarmente performante, va alla Barone Ricasoli Castello di Brolio, un grande classico della vitienologia toscana e della storia enologica del nostro Paese, che ha presentato una serie di nuovi vini da diversi “cru” semplicemente emozionante. Il Produttore Emergente, la novità sconosciuta, insomma, è pugliese ed è Terre dei Vaaz, una cantina nuovissima che farà molto parlare di sé e dei suoi Primitivo nei prossimi anni. Il riconoscimento dedicato al mondo delle cantine sociali, il Premio Cooperazione, va alla straordinaria cantina dei Produttori del Barbaresco, che senza timore di smentita possiamo definire come una delle migliori del mondo in questo particolare settore.
E, ancora, L’Enologo dell’Anno è Carlo Ferrini, toscano, consulente di molte cantine di grande prestigio, e protagonista della scena enologica nazionale da più di trent’anni. La Vitienologia Sostenibile, riconoscimento assegnato a chi fa ricerca o comunque s’impegna a favore dell’eco sostenibilità nei modi più diversi, abbiamo voluto darlo a uno dei centri di studio più importanti d’Italia, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in Trentino, che da decenni sperimenta e realizza progetti, formando schiere di giovani enologi e agronomi, e di recente selezionando vitigni resistenti alle principali malattie della vite che non hanno bisogno di trattamenti invasivi e inquinanti.
Un nuovo premio, quello per il Progetto Qualità lo abbiamo immaginato per assegnarlo a chi prova ad elevare in modo significativo il livello qualitativo della propria produzione. Quest’anno lo assegniamo a Codice Vino della Cantina Codice Citra, in Abruzzo, e al suo presidente Valentino Di Campli, che ha fortemente voluto un progetto vitivinicolo teso a realizzare vini di alto profilo attraverso ricerche viticole ed enologiche coordinate da una sorta di dream team capitanato da Riccardo Cotarella e da Attilio Scienza, due veri fuoriclasse nel loro campo.
E concludiamo con l’ultimo premio, forse il più emozionante, Una vita per il vino, che vuole sottolineare il ruolo e l’impegno di un protagonista della scena vitivinicola italiana, una dedica a una vita di lavoro, insomma. E per questa edizione lo abbiamo voluto dare a Emilio Pedron, enologo, manager, vera “anima” prima del Gruppo Italiano Vini, che ha diretto per quasi tre decenni, e attualmente della Bertani Domains del Gruppo Angelini. Un uomo di grande valore per doti di personale umanità oltre che per eccezionale efficacia nel suo lavoro, e che ha inciso come pochi altri nella storia recente della nostro mondo del vino.
Ricapitolando:
Vino rosso dell’anno (ex aequo): Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 2013 Romano Dal Forno, Veneto, e Barbaresco Sorì San Lorenzo 2016 Gaja, Piemonte
Vino bianco dell’anno: Collio Friulano M 2018 Schiopetto, Friuli Venezia Giulia
Vino rosato dell’anno: Aurea Gran Rosé Tenuta dell’Ammiraglia 2017 Frescobaldi, Toscana
Vino vivace dell’anno: Trentodoc Giulio Ferrari Rosé Extra Brut Riserva 2007 Cantine Ferrari, Trentino
Vino dolce dell’anno: Alto Adige Gewürztraminer Epokale Spätlese 2012 Cantina Kellerei Tramin, Alto Adige
L’esordio vincente: Barolo Mosconi 2015 Pio Cesare, Piemonte
Miglior rapporto qualità/prezzo: Sicilia Grillo Fileno 2018 CVA Canicattì, Sicilia
Qualità diffusa: Trentodoc Brut Altemasi Graal Riserva 2012 Cavit, Trentino
Azienda dell’anno: Barone Ricasoli - Castello di Brolio, Toscana
Il produttore emergente: Terre dei Vaaz, Puglia
Cooperazione: Produttori del Barbaresco, Piemonte
L’enologo dell’anno: Carlo Ferrini
Vitienologia sostenibile: Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige
Progetto Qualità: Codice Vino, progetto di Codice Citra a Valentino di Campli
Una vita per il vino: Emilio Pedron