Sauvignon Challenge

Conclusa la prima edizione del Concorso Nazionale dei Sauvignon Blanc con smaccata superiorità altoatesina, anche se i vini sudtirolesi costituivano circa la metà dei campioni in concorso.
Ai primi di maggio si è svolto il primo Concorso Nazionale dei Sauvignon Blanc, per il quale sono stato chiamato in giuria. Ci siamo trovati a Penon in Alto Adige, appena sopra Cortaccia, per valutare 85 campioni provenienti per circa il 50% dalla regione ospitante e per il resto dalle altre parti d’Italia. Ogni degustatore ne assaggiava solo 65. I migliori punteggi creavano una finale di 15 vini, da riassaggiare.
L’organizzazione è stata perfetta, sia nel servizio effettuato rapidamente e con temperature ottimali dei vini, che nella anonimizzazione dei campioni, eseguita in modo tale che nessun degustatore aveva le stesse serie di chi gli sedeva accanto. Da sottolineare, però, la grande presenza di degustatori regionali, tra i quali molti enologi, che sebbene non avessero mai in degustazione il proprio vino hanno chiaramente un’idea comune di come approcciare il vitigno e valutare i vini da esso derivanti, ma nulla di grave.
Molto interessante è stato il dibattito a seguito di una degustazione collaterale al concorso che vedeva confrontati dei Sauvignon altoatesini con qualche anno sulle spalle; una degustazione che si è rivelata molto interessante e che ha fatto vedere la longevità di questi vini e come diventino complessi e piacevoli da bere. Nel dibattito seguente si è sviluppato un argomento che ha scaldato gli animi dei relatori, enologi e produttori di vino locali. Il contendere verteva su questo punto: visto che la superficie dedicata a questo vitigno di successo ha superato i 400 ettari, per il futuro e la crescita del vitigno e dell’Alto Adige è necessario indicare delle menzioni territoriali di provenienza? E puntare sui terreni maggiormente vocati che gli addetti ai lavori già conoscono e riconoscono grazie alle loro caratteristiche? Oppure conviene puntare a vini selezionati da zone diverse onde ottenere il miglior risultato possibile? Nel dibattito la contrapposizione maggiore era tra i rappresentanti delle cantine sociali apertamente schierati per la seconda ipotesi, mentre i viticoltori presenti erano decisamente per la possibilità, come alcuni già indicano in etichetta, di avere delle menzioni territoriali ben definite. L’argomento è molto interessante in un’ottica di crescita territoriale, speriamo che dalle contrapposizione nasca un percorso comune positivo per il territorio e per tutti i produttori coinvolti, grandi e piccoli.
Per la cronaca il concorso dei Sauvignon 2017 ha visto sul podio 3 vini altoatesini: al primo posto Kellerei Andrian, Sauvignon Andrius, al secondo Franz Haas, Sauvignon blanc e al terzo Weingut Kornell, Sauvignon Oberberg. Un denominatore comune dei vini è che provengono da vigneti piuttosto elevati, un elemento che fa la differenza.
Nella mia classifica della finale il podio era leggermente diverso anche se due vini erano presenti (in calce le mie preferenze) e i miei punteggi erano superiori a quelli ottenuti nella classifica finale. Purtroppo in finale non mi sono giunti alcuni vini che avevano avuto punteggi elevati nelle qualificazioni, come Vie di Romans Sauvignon Piere 2017, Colterenzio Sauvignon Lafoa 2017, Cantina di Merano Sauvignon 2017. Inoltre in finale due vini erano diversi rispetto alla prima degustazione, probabilmente l’omogenizzazione delle bottiglie per avere un campione unico è stata meno meno fortunata: a farne le spese il Flora di Girlan e il Sauvignon di Baron Widmann.
Questi i miei vini preferiti:
AA Sauvignon Oberberg 2017 Kornell
91/100 - € 29
Da uve sauvignon di un’unica parcella a 550 metri nella località di Appiano Monte. Affinamento in acciaio sulle fecce fini per 7 mesi. Paglierino scarico con riflessi verdolini. Olfatto nitido, intenso su toni silvestri di pino, bosco invernale, poi note più calde di bosso e sandalo molto accattivanti. Fase gustativa a trama media, verticale, con equilibrata sapidità che dona bevibilità. Il finale è saporito accattivante, intenso e persistente.
AA Sauvignon Blanc 2017 Franz Haas
90/100 - € 20
Da uve sauvignon coltivate tra 400 e 800 metri nel comune di Aldino. Fermenta e parte in acciaio e parte in barrique e vi matura per circa 8 mesi sulle fecce fini. Paglierino. Olfatto classico e molto nitido su note verdi nonostante il millesimo. Foglia di pomodoro, sambuco, pino marittimo e pinoli. Fase gustativa nervosa e salina a trama media ma incisiva e mai spenta. Ottima la corrispondenza gusto olfattiva nel finale che risulta persistente e coerente.
AA Sauvignon Riserva 2017 Kellerei Bozen
90/100 - € 26
Da uve sauvignon di caldi e ripidi pendii porfirici del Renon sopra Bolzano a 550 metri di altitudine. Fermentazione e maturazione in barrique e tonneau. Paglierino con venature giallo-verdi. Olfatto intenso con un tocco affumicato di gran classe, poi le note silvestri di bosco invernale, ortica ed eucalipto, bosso e sandalo. Bocca a trama fitta ma ben articolata grazie alla sapidità che sorregge bene. La progressione risulta verticale e intensa con un finale di ottima classe.