Monfortino 1961
   | Autore | Daniele Cernilli | 
| Data di pubblicazione | 14/10/11 | 
| Punteggio | 100/100 
   
  Premio DoctorWine maggiore di 95 | 
  
| Denominazione | Barolo | 
| Premi | |
| Rapporto qualità prezzo | |
| Prezzo attuale | 0.00 € | 
| Regione | Piemonte | 
| Nazione | Italia | 
Il ’61 è più duro da aprire, ma il tappo aveva retto bene e non si è sbriciolato. Ci vuole il cavatappi a lame e per fortuna c’è chi lo sa usare. Provo a non decantarlo, vedo che il fondo è meno del previsto. Bicchieri più piccoli, per evitare ossidazioni eccessive, e grande attenzione nel versarlo. È addirittura più scuro del ’96, l’unghia è bruna, il colore granato cupo. I profumi sensazionali. C’è un po’ di liquirizia, ma accompagnata a menta, a toni quasi balsamici di erbe officinali, forse timo secco, rosa appassita, persino un accenno di tamarindo e di china. Non so proprio cosa si potrebbe volere di più da un Barolo, e soprattutto da un Barolo di 50 anni.
Provo ad assaggiarlo. Bisogna fare attenzione quando si sente un vino così equilibrato. Non c’è un elemento che prevale, è l’insieme. Seta? Armonia musicale? Tutti aspetti dai quali si possono trarre paragoni senza neanche forzare troppo. Sì, seta, la tessitura è quella. Non c’è la cedevole ruvidità del velluto o del fustagno, ma piuttosto qualcosa che non ha asperità, come la seta, appunto. Parlare di tannini, di acidità, ha poco senso. Tutto è integrato e risolto in equilibri superiori, che danno un piacere che non va analizzato più di tanto, ma vissuto e goduto.
Anche un punteggio non avrebbe senso. Ma se devo darlo, questo sì che è 100, il massimo, la perfezione. Almeno in un vino.

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