Solaia 1988

Della serie “Ma i bordolesi italiani, sanno invecchiare?”. Impressionante … il saldo di sangiovese, più che impoverirlo, lo rende ulteriormente complesso e lo arricchisce di fresca acidità. Dal colore vivissimo e luminoso, lascia “sul campo” solo qualche nuance granata, che lo rende ancor più affascinante. L’impianto olfattivo è ormai votato ad una terziarizzazione complessa e personalissima, con un goudron appena accennato, un rabarbaro malizioso e velate note balsamiche, che ne arricchiscono una complessità sorprendente. La bocca setosa, con una droiture per l’età formidabile.