Spontaneità e vitalità
Se è vero che ci vogliono 4 nasi per capire il Barolo, come ci ricorda sempre Pavese, è anche vero che non basta un decennio di assaggi e frequentazioni continuative per conquistare un taglio critico su una zona – la Langa – che, quanto a complessità interpretativa, non è inferiore nemmeno alla Borgogna.
Mettetevi dunque nei panni del sottoscritto, che purtroppo frequenta le colline attorno ad Alba con una cadenza vergognosamente sporadica. Una cosa sembra però assodata: se è vero che venti-trenta anni fa i nuovi giovani produttori che portarono in zona rotofermentatori e barrique guardarono con sfida alla tradizione, e vennero ricambiati con uno sguardo inizialmente diffidente, è anche vero che le aziende allora definite ‘di stile tradizionale’ si sono lasciate influenzare negli anni dai risultati dei giovani degli anni Novanta. Magari senza ammetterlo. Per poi dimenticarli, e ripartire. Migliorati.
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