Marina Cvetić, il Montepulciano artigianale del futuro (2)

Prosegue la nostra intervista a Marina Cvetic, iniziata nell'articolo pubblicato ieri.
DW: Non è difficile immaginare che Lei abbia ricevuto proposte economiche molto allettanti da parte di privati e gruppi bancari.
MC: Sì. Ma io voglio mantenere un profilo familiare. L’azienda è mia e dei miei figli. E non ho la minima intenzione di spiantare tutto e mettermi a fare Pinot Grigio. Non è nelle mie corde. E poi vorrebbe dire tradire lo spirito di una intera regione. E lo straordinario lavoro fatto da mio marito.
DW: Passiamo ai vini. Non crede che il Villa Gemma possa un poco condannare il Marina Cvetic alla penombra?
MC: No, sono due vini che hanno mercati e destinatari differenti.
DW: Immagino sia soddisfatta del lavoro fatto.
MC: Sì, ma l’azienda è solo all’inizio. Abbiamo tanto da imparare e da fare. Ci sono tanti mercati potenzialmente molto interessanti, come il Giappone, che ama l’Italia e cerca i nostri prodotti. E spesso non li trova. Ma Masciarelli è e resterà sempre una azienda familiare. E artigianale. Noi siamo artigiani. Ma artigiani del futuro, aperti alle innovazioni.
DW: Ci sono innovazioni effettuate che reputa errate?
MC: Errate no, anche se negli anni abbiamo moderato l’uso di legno nuovo nelle nostre selezioni. Ma è impossibile innovare senza commettere qualche errore.