Le ultime 8 versioni del Vintage Tunina

di Daniele Cernilli 07/01/22
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vintage tunina jermann

Il Vintage Tunina di Silvio Jermann, vino nato rivoluzionario, è oggi un grande classico ed è uno dei bianchi italiani più conosciuti a livello internazionale. 

Il Vintage Tunina è uno fra i bianchi più iconici del Friuli e forse anche d’Italia. Di certo è fra quelli che hanno una storia più lunga, visto che la sua prima versione risale addirittura al 1975. Lo produce tuttora, come ha sempre fatto, Silvio Jermann, che ha iniziato a farlo nella cantina dei suoi genitori Angelo e Bruna quando aveva solo 21 anni di età. 

Siamo a Villanova di Farra, a due passi da Gradisca d’Isonzo, nella cosiddetta “Isoletta Collio”, una piccola enclave circondata dalla pianura isontina, staccata dal resto della Doc, ma dove i terreni tipici della zona collinare riemergono magicamente, tanto che quel fazzoletto di terra ha il diritto di fregiarsi del nome Collio Goriziano. Silvio però, tranne che per la prima versione, davvero sperimentale, non ha mai utilizzato la denominazione, preferendo fare del Vintage Tunina prima un “vino da tavola”, poi una Igt Venezia Giulia, come è attualmente. 

Il nome gli venne in mente ricordando quello di una delle amanti di Giacomo Casanova, una delle meno famose e più povere, tra l’altro, la Tunina, appunto, e le uve, almeno per i primi anni, derivavano da un vigneto singolo collocato alle spalle della vecchia cantina, sul Monte Fortino. Fin dall’inizio fu un uvaggio e non un blend, nel senso che tutte le uve erano raccolte e vendemmiate insieme. Poi lasciava che si svolgesse anche la fermentazione malolattica e lasciava che il vino si stabilizzasse per quasi un anno in acciaio sulle sue fecce sottili. Da diversi anni, però, una parte dello chardonnay, circa un terzo, viene separata e fatta maturare per tre mesi in botti grandi di rovere di Slavonia. 

All’epoca fu un vino assolutamente rivoluzionario. Va ricordato come verso la metà degli anni Settanta i produttori di punta in Friuli avessero imboccato la via dei vini da monovitigno, tralasciando quella che in passato era la tradizione più autentica e che prevedeva, per i vini del Collio in particolare, il taglio fra il tocai (oggi friulano) con parti di malvasia istriana e di ribolla gialla. Il primo a conferire struttura e carattere, gli altri due, rispettivamente, utilizzati per i profumi (la malvasia) e l’acidità (la ribolla). Pur cambiando il senso del taglio, Silvio intese ritornare a un’idea di vino più antica, meno centrata sulle caratteristiche varietali dei vitigni e più sull’origine territoriale da un singolo vigneto. 

Della versione del ’75, prodotta in poche migliaia di bottiglie, ne parlarono in pochi, anche perché l’anno successivo Silvio pensò bene di trasferirsi in Canada per tre anni, lasciando temporaneamente l’azienda di famiglia. Tornò nel 1978 e da allora il Vintage Tunina è stato prodotto ogni anno. La fama era però dietro l’angolo, ed esplose quando Luigi Veronelli ne scrisse sulla sua allora popolare rubrica di vini su Panorama, intitolando l’articolo “Il Mennea dei Vini”, paragonandolo per classe ed efficacia al grande campione di Barletta. Alcuni famosi ristoratori, Giorgio Pinchiorri e Angelo Paracucchi in primis, ne fecero una bandiera e il Vintage Tunina divenne un vino leggendario fin dagli inizi degli anni Ottanta

Dallo scorso marzo è ufficiale la notizia che Silvio Jermann ha ceduto la quota di maggiorana della sua azienda alla Marchesi Antinori, restando comunque a supervisionare la produzione. Ricordare perciò la storia della nascita del Vintage Tunina, uvaggio di sauvignon e chardonnay per l’80% con “saldi” di malvasia istriana, ribolla gialla e persino un pizzico di picolit, mi è sembrata una buona idea. Qui propongo le ultime otto versioni, quelle che è forse più semplice trovare ancora in giro. Alcune fanno parte del Gotha bianchista italiano, a dimostrare che il Vintage Tunina, nato come vino rivoluzionario, è divenuto negli anni un classico, un po’ come è accaduto in Toscana per Sassicaia e Tignanello, per fare dei paragoni di ruolo. Certo, di differenze, a partire dal colore, ce ne sono molte. Ma quel periodo, un po’ pionieristico, e che vide la nascita di alcuni vini divenuti poi famosissimi, era più o meno lo stesso e fu allora che si posero le basi per un vero e proprio rinascimento del vino italiano, che vide protagonista anche l’allora giovanissimo Silvio Jermann ai suoi esordi.

Vintage Tunina 2012 

92/100 - € 60

Da uve sauvignon 40%, chardonnay 40%, malvasia istriana 10%, picolit 5% e ribolla gialla 5%. Solo lo chardonnay matura tre mesi in botte grande, il resto affina in acciaio sur lie. 

Giallo paglia Avvolgente, con note di frutta esotica, pesca gialla, agrumi, yogurt e lievi toni vanigliati in sottofondo. Sapore salato, quasi citrino, di corpo, molto fine ed equilibrato, con un finale lungo e caldo.

Vintage Tunina 2013

97/100 - € 60

Da uve sauvignon 40%, chardonnay 40%, malvasia istriana, ribolla gialla e picolit per il rimanente 20%. Solo lo chardonnay matura per tre mesi in botte grande, il resto si affina in acciaio sur lie per un anno circa. 

Giallo dorato chiaro, leggeri riflessi verdolini. Molto integro al naso, con sentori di frutta esotica e di mandorla fresca. Elegante all’assaggio, teso, salino, fresco, di buon corpo, con una persistenza di impressionante lunghezza. Grande versione.

Vintage Tunina 2014

95/100 - € 50

Da uve sauvignon blanc e chardonnay per il 40% ciascuno, saldi di malvasia istriana, ribolla gialla e picolit. Breve passaggio di tre mesi in botte grande per una parte dello chardonnay, il resto affina in acciaio sur lie. 

Giallo paglia chiaro. Profumi complessi, di ananas, mela renetta, cedro. Molto salino e teso, anche in virtù dell’annata, che lo rende agile e fresco. Ottima la persistenza

Vintage Tunina 2015

98/100 - € 75

Da uve sauvignon blanc e chardonnay per il 40% ciascuno, poi saldi di ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Un terzo dello chardonnay matura in botti grandi per tre mesi. 

Giallo paglia intenso. Complesso, intenso ed elegante al naso, con note di mela golden, albicocca, mandorla fresca, fiori di campo e lievi accenni di pietra focaia. Composto e molto equilibrato all’assaggio, con una componente di acidità che sostiene perfettamente un corpo di ottimo peso, teso e morbido al tempo stesso, caldo, di piacevolissima bevibilità e con una persistenza davvero notevole. Grande versione, tra le migliori di sempre.

Vintage Tunina 2016

96/100 - € 50

Da uve sauvignon blanc e chardonnay per il 40% ciascuno, poi saldi di ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Un terzo dello chardonnay matura in botti grandi per tre mesi. 

Giallo paglia luminoso, con lievi riflessi verdolini. Profilo olfattivo nel quale le note di sauvignon sono più evidenti che in altre versioni. Sentori di frutta esotica, pesca bianca, mandorla fresca, cedro e fiori di campo. Sapore teso, di buon corpo, con un equilibrio dinamico che lo rende piacevole e di deliziosa bevibilità. Chiude con buona persistenza.

Vintage Tunina 2017

98/100 - € 50

Da uve sauvignon blanc e chardonnay per il 40% ciascuno, poi saldi di ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Un terzo dello chardonnay matura in botti grandi per tre mesi. 

Giallo paglia brillante e luminoso. Naso di eccezionale complessità, con sentori di pesca bianca, mango, erba medica, pietra focaia, mandorla fresca e lievi accenni di frutto della passione. Impressionante impatto gustativo, ricco, composto, sfaccettato, con la componente di acidità a sostegno di un corpo di notevole peso, ricco ma teso, armonico e di straordinaria persistenza. Una delle versioni storiche.

Vintage Tunina 2018

97/100 - € 50

Da uve sauvignon blanc e chardonnay per il 40% ciascuno, poi saldi di ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Un terzo dello chardonnay matura in botti grandi per tre mesi. 

Giallo paglia luminoso con lievi riflessi verdolini. Molto fruttato e fine al naso, con note di frutta esotica, poi accenni di fiori di campo, lieve bosso, erba medica e pesca bianca. Sapore teso e molto piacevole, elegante, con un’acidità rinfrescante che ne facilita la bevibilità. Versione agile, nella quale il sauvignon si esprime con maggiore impatto.

Vintage Tunina 2019 

98/100 - € 50

Da uve chardonnay (parte in botti grandi) e sauvignon blanc 80%, completano ribolla, gialla, malvasia e picolit (acciaio). 

Giallo paglia brillante con riflessi verdi e dorati. Il bouquet accattivante, di assoluto equilibrio, spazia dalla confettura di pesche e di albicocche a sambuco e fiori di acacia. Curiosa in bocca la nota di bastoncino di liquirizia che arricchisce l’armonico complesso di frutti di vario genere e che non cede nel lungo e piacevole finale. Un grandissimo vino, di eleganza e struttura.

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