Arshura Valter Mattoni. La roccia in versione liquida (2)

Vediamo cinque annate dell'Arshura di Valter Mattoni, il montepulciano in purezza prodotto nel Piceno: 2015-2013-2011-2009 e 2007.
Prosegue la nostra intervista iniziata ieri a Valter Mattoni, il vignaiolo del Piceno che gli amici chiamano "La Roccia", per concludere con la degustazione verticale del suo vino top, il montepulciano in purezza Arshura.
DoctorWine: lasciamo stare per un attimo il montepulciano e parliamo del grenache e dei Bordò piceni che ne derivano, che tu e gli ex Piceni Invisibili producete, e che tanta attenzione si sono guadagnati da parte degli appassionati. Se ti dico che dopo un decennio di assaggi di Bordò a mio parere i migliori rossi che si possono fare nel Piceno restano quelli con una forte presenza di montepulciano, che rispondi?
Valter Mattoni: che sono d’accordo con te. Però anche il grenache dalle nostre parti viene alla grande, ed è un vitigno che fa parte della tradizione picena quanto il montepulciano, non un filo di meno. Una volta andai da un vecchio contadino delle mie parti per chiedergli se sapeva qualcosa del Bordò, che è il modo con cui nel Piceno si sono sempre chiamati i vini fatti con grenache. Non dovetti dirgli niente, ne sapeva più di me. Il grenache era solo stato messo da parte a seguito della creazione della Doc Rosso Piceno, perché se raccogli molti quintali per ettaro dà vini molto meno colorati e carichi del montepulciano. Ma se ci lavori bene dà cose eccezionali.
DW: propositi per il futuro?
VM: ho 58 anni e continuo a fare il doppio lavoro. La mattina faccio l’imbianchino. Ho appena acquistato alcuni piccoli appezzamenti, ma la mia azienda resterà di piccole dimensioni. Anche se forse in futuro aprirò un piccolo angolo cucina, magari per far assaggiare il nostro maiale, che viene allevato a ghiande e frutta, in abbinamento all’Arshura. Chissà.
Ed ecco la degustazione. Tutti i vini sono montepulciano 100%, maturazione in barrique usate.