Palmer Grands Terroirs 2003, la ricchezza della Montagne de Reims

Grands Terroirs è uno champagne figlio dei vigneti Premier e Grand Cru della Montagne de Reims, che pur in un’annata calda come la 2003 ha dato un’interessante prova di savoir-faire.
Si è appena conclusa in Champagne una di quelle vendemmie che dopo le ondate di calore di giugno e luglio fino a inizio agosto non faceva dormire la notte gli Chef des Caves di mezza regione, e che invece si annuncia già trionfale per qualità aromatiche delle uve pur con una buona acidità. La faccenda insomma si inizia a fare seria quando si parla di “cambiamento climatico” e non necessariamente in senso catastrofico, visto che proprio questa annata ha regalato agli chardonnay della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs una grande intensità e grado zuccherino che è arrivato a toccare agilmente l’inatteso valore di 11 gr/l. Sì perché in Champagne l’acidità non è mai stata un problema, semmai la questione è sempre stata riuscire ad arrivare a una buona maturità fenolica prima dell’inizio delle piogge autunnali e dei conseguenti problemi di integrità sanitaria delle uve.
In questo numerosi recenti millesimi hanno confermato che a dispetto di un accorciamento della stagione vegetativa dai famosi 100 giorni “tradizionali” tra fioritura e vendemmia ad 83 giorni tra fiori e raccolto, le temperature più calde (che quest’anno hanno visto un picco a 42,5°C a luglio) giovano alle latitudini champenoise donando agli champagne inediti equilibri e un potenziale di evoluzione e tenuta nel tempo che molti avrebbero dubitato.
Una premessa doverosa volendo raccontare della recente, sorprendente uscita di Champagne Palmer & Co, cooperativa viticola fondata nel 1947 dall’associazione di 7 vigneron che oggi conta 415 ettari di vigna distribuiti su circa 40 villaggi di cui molti Grand e Premier Cru sulla Montagne de Reims. Con una tradizione di lunghe soste sui lieviti per la seconda fermentazione che portano i non vintage a circa 4 anni e i millesimati a quasi 10 anni, Palmer sfida la vendemmia più calda dello scorso decennio con un super-millesimato maturato e poi affinato 16 anni nelle cantine di Reims.
Tenendo fede alle origini, Grands Terroirs è una combinazione dei vigneti Premier e Grand Cru della Montagne de Reims, dove anche gli chardonnay hanno potenza e struttura oltre che bella tensione, soprattutto grazie a villaggi con esposizione nord e nord-est, tra Trépail e Villers-Marmery, così come ai pinot noir del nord tra Mailly, Verzenay, Rilly-la-Montagne, Ludes e Chigny-les-Roses. Con un’annata così ricca, la scelta di produrre solo magnum, per ridurre l’impatto della micro-ossidazione sulle bottiglie, ha consegnato ai calici uno champagne decisamente vitale, caratterizzato da un naso leggermente più evoluto di quello che il palato rivela.
Molto interessante la modalità di presentare la degustazione scelta dall’amministratore delegato ed enologo Rémi Vervier: 3 calici di differenti ampiezze in cui lo champagne veniva servito a differenti temperature, prima a 7 gradi in un tulipano da champagne dove si esaltavano le tensioni dello chardonnay, poi in un calice da vino bianco a 11 gradi che ne enfatizzava l’armonia e infine a 14 gradi in un calice ampio da vino rosso che estraeva note morbide e opulenza. E così i molti che avevano dubitato dei pochi millesimati prodotti nel 2003, come accaduto per la grande prova offerta da Dom Pérignon e Krug, trovano una nuova occasione per ricredersi, magari non con la stessa complessità dei blasonati colleghi, ma con una interessante prova di savoir-faire di cui Palmer & Co può essere fiera, che omaggia proprio quei grandi territori in cui la cooperativa possiede vigneti da oltre mezzo secolo.
Grands Terroirs 2003 Champagne Palmer & Co
92/100 – € 350
Edizione limitata di sole 1703 magnum, con assemblaggio di 54% pinot noir di cui 63% Grand Cru di Mailly, Verzenay e 37% Premier Cru di Ludes, Rilly, Chigny unito al restante 46% di chardonnay dai Premier Cru di Trépail, Villers-Marmery della Montagne de Reims, che hanno maggiore struttura e corpo e ha una fisionomia più simile alla zona di Mersault in Borgogna. Maturazione di oltre 12 anni sur lattes e 2 anni sur pointe e successivo dosaggio a 7,5g prima del dégorgement a Novembre 2017.
Il servizio che ha consentito di esprimere al meglio l’intensità aromatica e l’equilibrio della struttura di questo vino è indubbiamente quello alla temperatura di 7°C, che ha permesso di apprezzare l’evoluzione nel calice. Le iniziali note di fiori d’acacia e miele di rododendro, freschezze di verbena e limone di Sorrento, susina gialla e maracuja si aprono progressivamente verso elementi di albicocca e pesca tipici del pinot noir e ingaggiano il palato in un sorso cremoso, rivelando progressivamente aromi di pasta di mandorle, ananas candito, nocciole pralinate e orzo tostato.
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Champagne Palmer | 25/10/19 | Chiara Giovoni |
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25/10/19 | Redazione |