1865 Conte Vistarino, il primo Metodo Classico dell’Oltrepò

di Chiara Giovoni 21/04/17
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1865 Conte Vistarino, il primo Metodo Classico dell’Oltrepò

Il produttore è quel Conte Giorgi di Vistarino che iniziò a metà Ottocento la sperimentazione del Metodo Classico in Oltrepò Pavese importando barbatelle francese di pinot nero. 

Quando a metà del 1800 il Conte Augusto Giorgi di Vistarino decise di importare in Oltrepò alcune barbatelle francesi di pinot nero, probabilmente non immaginava quale sarebbe stato il futuro di quella Tenuta che dal lontano 1674 legava il nome Giorgi di Vistarino al piccolo comune di Rocca de' Giorgi situato nell’Alto Oltrepò, ovvero nella zona collinare che si era rivelata come la più vocata per la viticultura. Un’intuizione che cambiò le sorti dell’azienda di famiglia dandole una nuova prospettiva enologica, legata non più ai vini rossi già affermatisi nella produzione del territorio, ma a un inedito vino per le colline lombarde, nato dall’ispirazione delle ormai rinomate bollicine d’Oltralpe.

Con i primi ettari iniziò la sperimentazione del Metodo Classico e nel 1865 venne prodotto dal Conte Vistarino – insieme all’amico Carlo Gancia - il primo Spumante Secco. Quella data è rimasta come pietra miliare per l’Azienda - che oggi è guidata dalla trisnipote del Fondatore, Ottavia Giorgi di Vistarino - tanto da essere stata scelta come nome per lo spumante più rappresentativo dell’azienda, indissolubilmente legato alle uve pinot nero di Rocca de' Giorgi, diventate paradigma qualitativo del territorio. Un territorio con suoli calcarei e argillosi con sabbia e limo, dove le uve pinot nero hanno trovato dimora su 120 dei circa 200 ettari vitati della Tenuta circondata da prati e boschi.

Ottavia Giorgi di Vistarino in pochi anni ha rivoluzionato l’azienda, impostando un percorso di qualità in vigna e in cantina, focalizzandosi sulla zonazione per individuare il potenziale specifico delle singole parcelle e identificare i migliori cru, rinnovandoli gradualmente con nuovi cloni a elevata densità d’impianto. Ma il pinot nero non è un’uva facile e richiede attenzioni e tempo, e per questo Ottavia Giorgi di Vistarino ama sottolineare che c’è voluta una tenacia non da poco a decidere di portare avanti un progetto di qualità che consentisse di arrivare oggi a produrre un Metodo Classico con 60 mesi di maturazione sui lieviti dalle caratteristiche di precisione ed eleganza inusuali per il territorio, un territorio che puntava tutto sui volumi e sullo sfuso fino a poche decine di anni fa e che solo di recente, grazie a produttori determinati e appassionati come Ottavia, sta vivendo una vera e propria rinascita.

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