Massimo Bottura al top della ristorazione mondiale

Massimo Bottura torna sul trono della ristorazione mondiale, premiato a Bilbao capolista dei The World's 50 Best Restaurants.
Solo per un anno Massimo Bottura è rimasto fuori dal gradino più alto del podio. L'Osteria Francescana di Modena torna al vertice della classifica "The World's 50 best Restaurant". È la prima volta, nella storia di questo premio che un ristorante raggiunge il primo posto per due volte, anche se non consecutive: 2016 e 2018. Lui, emozionatissimo, ha un unico pensiero: la squadra, la moglie, la famiglia e i Refettori, il progetto che sta portando avanti con determinazione per una cucina più solidale.
"Il tricolore lo porto sempre con me - ha detto lo chef tristellato in un'intervista rilasciata all'Ansa - e questo è un premio importante non solo per me e la mia squadra, ma per l'Italia e il made in Italy. È in cucina che vinciamo il nostro mondiale. Un successo che muove un turismo d'eccellenza non solo con la qualità del cibo ma con la qualità delle idee. Siamo gli ambasciatori dei contadini, dei pescatori, della bellezza delle città d'arte e formiamo i giovani che poi saranno gli ambasciatori dell'Italia nel mondo", sottolinea con orgoglio. "Nel messaggio che ho lanciato ai miei colleghi durante la premiazione - continua Bottura - ho detto che stiamo facendo la rivoluzione. E questo perché ora sappiamo condividere successi e impegno etico. È grazie all'impegno di tutti gli chef che sta crescendo il progetto di Refettorio, un successo che non è solo della mia squadra, ma della comunità".
Completano il podio i soliti: El Celler De Can Roca che lo scorso anno era terzo, il Mirazur che lo scorso anno era quarto e l'Eleven Madison che lo scorso anno aveva tolto lo scettro a Bottura. Per il resto l'Italia si difende e in classifica piazza quattro ristoranti: il Reale di Castel di Sangro dello chef Niko Romito che sale dal 43esimo al 36esimo posto, Le Calandre di Massimiliano Alajmo che sale dal 29esimo al 23esimo posto, Piazza Duomo di Enrico Crippa che perde 4 posizioni scendendo dal 15esimo al 19esimo posto. Sparisce definitivamente dalla classifica il Combal.Zero di Davide Scabin, lo scorso anno scivolato nella seconda parte della classifica e quest'anno non presente.
Che Bottura potesse essere incoronato di nuovo numero uno, appunto dopo il riposo dell’edizione precedente quando a guidare la classifica fu chiamato il newyorkese Eleven Madison, era nell’aria, nelle sale del Basque Culinary Center di Bilbao, location scelta per l’edizione 2018 probabilmente per l’importanza che ha assunto la capitale basca con la sua offerta di ristoranti stellati, grazie all’impulso dato da Juan Ignacio Vidarte appena assunto la direzione del Guggenheim Museum, nel 1997, tanto da aver cambiato le sorti economiche, culturali e turistiche non solo di una città, ma di un’intera regione della Spagna.
La serata è passata via veloce, tra luci, scenografie futuriste e la cadenza dei premi. A proposito dei premi, ci sono stati anche quelli speciali: Clare Smyth, Miglior chef donna dell'anno e Gaston Acurio dell'Astrid & Gastón a Lima, che si è meritato Diners Club Lifetime Achievement Award. Uno dei momenti più toccanti, il ricordo di alcuni chef recentemente scomparsi. Innanzitutto Anthony Bourdain, ringraziato per lo sforzo e l'impegno "sempre profuso per raccontare a tutti, a qualsiasi livello, la cucina mondiale". Poi sono stati ricordati Gualtiero Marchesi e Paul Bocuse, ognuno con un ricordo nella lingua natale dello chef. È stata inoltre annunciata la sede della prossima edizione: San Francisco Javier, in Spagna.
LA CLASSIFICA 2018
- Osteria Francescana, Massimo Bottura - Modena, Italia
- El Celler De Can Roca - Girona, Spagna
- Mirazur, Mauro Colagreco - Mentone, Francia,
- Eleven Madison - New York, Stati Uniti (Miglior ristorante del Nord America)
- Gaggan - Bangkok, Thailandia (Miglior ristorante dell'Asia)
- Central - Lima, Peru (Miglior Ristorante del Sud America)
- Maido - Lima, Peru
- Arpège - Parigi, Francia
- Mugaritz - San Sebastian, Spagna
- Axador Extebarri - Axpe, Spagna
- Quintonil - Città del Messico, Messico
- Blue Hill at Stone Barns - Pocantillo Hills, Stati Uniti
- Pujol - Città del Messico, Messico
- Steirereck - Vienna, Austria
- The White Rabbit - Mosca, Russia
- Piazza Duomo, Enrico Crippa - Alba, Italia
- Den - Tokyo, Giappone (Highest Climber Award sponsorizzato da Lavazza)
- Disfrutar - Barcellona, Spagna
- Geranium - Copenhagen, Danimarca (The Ferrari Trento Art of Ospitality)
- Attica - Melbourne, Australia (Miglior ristorante dell'Australia)
- Plaza Athénée - Parigi, Francia
- Narisawa - Tokyo, Giappone
- Le Calandre, Massimiliano Alajmo - Sarmeola di Rubano, Italia
- Paul Pairet - Shangai, Cina
- Cosme - New York, Stati Uniti
- Le Bernardin - New York City, Stati Uniti
- Boragò - Santiago del Cile, Cile
- Odette - Singapore
- Pavillon Ledoyen, Yannick Alleno - Parigi, Francia
- D.O.M - San Paolo, Brasile
- Arzak - San Sebastian, Spagna
- Tickets - Barcellona, Spagna
- The Clove Club - Londra, Regno Unito
- Alinea - Chicago, Stati Uniti
- Maaemo - Oslo, Norvegia
- Reale, Niko Romito - Castel di Sangro, Italia
- Tim Raue - Berlino, Germania
- Lile's - Londra, Regno Unito
- Astrid y Gastón - Lima, Perù
- Septime - Parigi, Francia
- Nihonryori RyuGin - Tokyo, Giappone
- The Ledbury - Londra, Regno Unito
- Azurmendi - Larrabetzu, Spagna (Sustainable Restaurant Award)
- Mikla - Instanbul, Turchia
- Heston Blumenthal in London - Londra, Regno Unito
- Saison - San Francisco, California
- Andreas Caminada - Schloss Schauenstein, Svizzera
- Ana ros - Isa Franko, Slovenia
- Nahm, Thailandia
- The test Kitchen - Cape Town, Sudafrica
Fonte: Cronache di Gusto