L’anteprima mondiale di Barolo 2016 e Barbaresco 2017

È stata la città di New York ad ospitare la prima edizione del BBWO, una due giorni concepita con l’idea di far conoscere (e giudicare) i due grandi rossi di Langa.
Volare a New York per l’anteprima delle nuove annate di Barolo 2016 e Barbaresco 2017? Fatto. L’occasione è stata la Barolo & Barbaresco World Opening 2020, una manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani il 4 e il 5 febbraio scorso.
In realtà, a voler essere pignoli, c’era stata una prima dell’anteprima proprio in Piemonte a fine gennaio, ma questa era la manifestazione sulla quale il Consorzio ha puntato per farsi promozione nel mondo. Perché, lo sappiamo bene tutti, New York è il centro del mondo, soprattutto per dei vini che vendono negli Stati Uniti oltre un terzo delle proprie bottiglie.
La manifestazione era articolata in diversi momenti: il primo giorno un walk around tasting, cioè una degustazione dove i produttori erano presenti ai banchi per far degustare i propri vini agli avventori che sceglievano dove andare e cosa assaggiare. Invitata stampa e operatori del settore (importatori, distributori, enotecari, ristoratori, sommelier, Master of Wine…) che sono accorsi in massa, oltre un migliaio gli intervenuti. Nelle tre ore finali l’ingresso è stato aperto al pubblico pagante (100 dollari a persona), che ha dimostrato di gradire molto l’idea, facendo la fila fuori per poter accedere. Del resto, era stato allettato dai billboards pubblicitari che il Consorzio aveva fatto predisporre in Times Square. La degustazione era imperniata sulle MGA, le menzioni geografiche aggiuntive delle due denominazioni, che sono state spiegate anche nel corso di due seminari tenuti dal giornalista Alessandro Masnaghetti.
La seconda giornata era riservata alla giuria internazionale, composta soprattutto di Master of Wine e giornalisti, chiamata per dare un giudizio alla cieca sulle due annate in uscita: la 2016 per il Barolo e la 2017 per il Barbaresco. I risultati sono stati comunicati nel corso di una serata di gala tenuta da Eataly, nel cuore del World Trade Center. Stratosferici i risultati ottenuti dai due vini ma - il presidente del Consorzio Matteo Ascheri ha tenuto a precisarlo - il punteggio è stato il frutto non solo della degustazione realizzata dalla giuria, ma anche di valutazioni tecniche relative all’andamento climatico dell’annata e alle valutazioni di produttori ed enologi locali. Che dovevano essere veramente entusiasti, visto i punteggi comunicati. Il Barolo 2016 si è visto assegnare un incredibile 99.3 mentre il Barbaresco 2017 ha ottenuto 98.1 punti. Non sappiamo quale calcolo abbia portato a queste “medie” finali, ma – sebbene l’annata 2016 sia indubbiamente un’ottima annata per il Barolo – il giudizio ci appare un po’ troppo generoso e questo a maggior ragione per il Barbaresco 2017, che in alcuni casi ha sofferto di un andamento climatico eccessivamente caldo e secco.
Insieme ai numeri relativi al punteggio, sono stati dati anche altri interessanti numeri, quelli che riguardano la produzione. Complessivamente, dall’inizio del 2020, sono state messe in commercio 14.039.461 bottiglie di Barolo 2016, mentre per il Barbaresco 2017 sono 4.213.585 e di queste sono già state vendute, tra i due vini, un totale di 3 milioni e 600 mila bottiglie. Un esordio rassicurante, soprattutto in vista dell’incognita dei dazi Usa.
Interrogato, il presidente Ascheri si è limitato a dire che i produttori di Langa hanno sempre investito negli Stati Uniti e stanno continuando a farlo, come dimostrato in questa due giorni. La speranza è che venga loro permesso di investire anche in futuro… Sottinteso: sempre che non siano costretti ad abbassare i prezzi per non uscire fuori mercato qualora dovessero essere imposti dazi del 100%.
Nelle foto, dall'alto: un momento della degustazione, la fila del pubblico all'ingresso del Center 415 di Manhattan, i due billboards in Times Square, le schermate video dei punteggi conferiti a Barolo 2016 e Barbaresco 2017 e per finire il presidente del Consorzio Matteo Ascheri