Grandine sul vigneto veneto

Diverse aree vitivinicole del Veneto sono state investite da forti grandinate, ma i produttori restano fiduciosi.
Ci ha pensato la grandine che nello scorso fine settimana ha colpito pesantemente alcune aree del Veneto a rompere le uova nel paniere, che in questo caso si chiama settore agricolo. Dal veronese al trevigiano fino ai Colli padovani e, a macchia di leopardo, diverse altre zone, chicchi di ghiaccio in alcuni casi grandi quanto noci hanno falcidiato vigneti, mais, frumento, orticole, ecc. Tra le zone più colpite si segnalano, a partire da Ovest: la preziosa Valpolicella (Comuni di Marano e San Pietro in Cariano); Marostica e Thiene nel vicentino; i Comuni di Bovolenta, Maserà, Albignasego, Abano Terme, Montegrotto Terme nel padovano; nel trevigiano la zona di Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Gaiarine e Codognè (Tv), dove alcuni vigneti hanno subito danni ingentissimi (80-90%).
La grandine ha dunque “disturbato” un andamento vegetativo del vigneto che, al momento, fa comunque ben sperare. Le indicazioni che giungono dalle diverse aree viticole regionali segnalano infatti uno stato sanitario nelle vigne sostanzialmente buono. Anche l’aspetto quantitativo della prossima vendemmia si annuncia interessante (medio-alta) con una raccolta delle uve prevista anticipata rispetto agli ultimi anni, in particolare rispetto al 2019.
Il vigneto veneto, nonostante le interferenze meteorologiche, mostra complessivamente di essere in buona salute, la vegetazione si presenta quasi ovunque sana e non si evidenziano grossi problemi di Peronospora. Qualche preoccupazione arriva dal fronte della Flavescenza dorata e soprattutto della Virosi del Pinot Grigio.
Fonte: Ufficio Stampa Veneto Agricoltura