Bruno Giacosa, un ricordo per la sua scomparsa

“Gino, questo Barbaresco è buonissimo”. “Disgraziato, questo non è “un” Barbaresco, questo è il Santo Stefano ’71 di Bruno Giacosa e quel signore con gli occhiali che vedi al tavolo accanto è proprio Bruno Giacosa”. Botta e risposta fra me, giovanissimo, e Gino Veronelli al Risit d’Aur 1980 da Giannola e Benito Nonino. Ovviamente mi alzai dal mio posto e andai a complimentarmi, con molta soggezione. Giacosa mi sorrise e iniziammo a chiacchierare amabilmente per almeno mezz’ora. Ora che non c’è più mi è rivenuto in mente quell’episodio di tanti anni fa. Forse è per quel motivo che abbiamo continuato a darci del “lei”, con rispetto ma anche con affetto reciproco. Da qualche anno Bruno Giacosa non stava tanto bene, ma questo non gli ha mai impedito di continuare a occuparsi della sua straordinaria gamma di vini. Con Giacosa se ne va uno dei pilastri della vitienologia italiana. Lo ricorderò, lo ricorderemo a lungo con i suoi grandissimi vini che gli sopravviveranno per tanti anni ancora. Grazie Bruno Giacosa e buon viaggio.