Bonomi affianca Farinetti: il 52% di Eataly a Investindustrial

Ufficializzata l'operazione, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. Aumento di capitale da 200 milioni di euro e acquisto aggiuntivo di azioni. Obiettivo: rimborso di buona parte del debito e aggressivo processo di crescita a livello internazionale.
Tratto da Repubblica.it - Il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi sale in sella a Eataly, la creatura di Oscar Farinetti che mixa vendita di prodotti e ristoranti rigorosamente Made in Italy. Dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal, è arrivata l'ufficialità dell'operazione: Investindustrial rileverà il 52% di Eataly, attraverso una operazione mista che prevede un aumento di capitale per 200 milioni di euro e l'acquisto di un pacchetto di azioni da parte del gruppo, il cui valore non è stato dettagliato.
"Una società di investimento di Investindustrial VII L.P. ("Investindustrial") ed Eataly S.p.A. ("Eataly", la "Società" o il “Gruppo”) hanno firmato un accordo finalizzato a supportare la crescita a livello internazionale di Eataly, ambasciatore del food Made in Italy che, da oltre 15 anni, promuove in modo integrato la vendita di prodotti alimentari italiani di alta gamma e la ristorazione di qualità in prestigiose location su scala globale", ha specificato la nota rilasciata nella mattinata di mercoledì, oggi.
Con Investindustrial in maggioranza assoluta, i soci storici Eatinvest (famiglia Farinetti), la famiglia Baffigo / Miroglio e Clubitaly (Tamburi Investment Partners) possiederanno complessivamente il restante 48% del capitale. "L’aumento di capitale di fatto azzera l’indebitamento finanziario netto della Società per massimizzare la flessibilità finanziaria necessaria per l’accelerazione dell’espansione su scala globale", si spiega ancora. Le nuove risorse serviranno a "supportare la crescita di Eataly in Italia e nel mondo, valorizzandone la filosofia e il DNA sostenibile, il sostegno continuo alle filiere agroalimentari locali e l’esportazione di prodotti di eccellenza, sia tramite l’espansione dei flagship stores su scala globale, sia tramite lo sviluppo di nuovi formati; ad acquistare il restante 40% del business di Eataly negli Stati Uniti, in linea con la strategia di crescita della Società e di consolidamento del ruolo di ambasciatrice del food Made in Italy all’estero".
Fondata nel 2003 da Farinetti, Eataly si è espansa fino a raggiungere 40 negozi con una presenza internazionale con Paesi quali gli Usa, gli Emirati arabi, il Giappone e il Brasile.
Per Investindustrial, che ha in gestione un patrimonio di 11 miliardi di euro, l'operazione segue la quotazione di Ermenegildo Zegna attraverso una Spac (nel 2021) e l'investimento in Jacuzzi Brands (2019), il marchio delle Spa. Più recentemente si è concentrata sugli Usa con due operazioni su TreeHouse Foods e Parker Food Group. Nel settore food ha investito 2,5 miliardi, puntando sul private label con i pelati di La Doria; sugli ingredienti con CSM Ingredients, Italcanditi e Hi-Food e appunto Parker; e sulla ristorazione con Dispensa Emilia.
L'ingresso in Eataly porterà anche a un rimescolamento delle poltrone: l'attuale ad, Nicola Farinetti, diventerà presidente e "a breve sarà annunciato il nome del nuovo amministratore delegato, manager di grande esperienza che contribuirà alla crescita e al consolidamento della Società su scala globale".
"Investindustrial, la famiglia Farinetti, la famiglia Baffigo / Miroglio e Clubitaly (TIP) intendono continuare a sostenere lo sviluppo globale del business, sia attraverso un piano di nuovi flagship stores, sia con l’apertura di nuovi store formats nelle grandi città, nonché proseguendo nel percorso di sostenibilità che da sempre caratterizza Eataly. Il progetto di crescita di Eataly con il supporto di Investindustrial, grazie alla sua conoscenza del settore alimentare e alla consolidata presenza sul mercato italiano, europeo, statunitense e asiatico, prevede il mantenimento della Società in Italia, dove Eataly è nata, una forte crescita in mercati esteri quali gli Stati Uniti, dove è già attiva con 8 flagship stores, e lo sviluppo nel Middle East – Asia, dove il Gruppo è attualmente presente con 16 stores in franchising".
"Siamo entusiasti di poter supportare un’eccellenza italiana nel mondo come Eataly in qualità di partner industriale di lungo periodo, forti della nostra esperienza nel promuovere lo sviluppo delle aziende che affianchiamo in ottica di uno sviluppo globale improntato sui massimi principi ESG e di sostenibilità", il commento di Andrea Bonomi, che mette il focus sul "sostenere il prossimo stadio di crescita di Eataly, preservandone il DNA e l’unicità e mantenendone il profilo di sostenibilità, controllo di filiera ed etica”. Per Nicola Farinetti, l'accordo "proietta Eataly in una nuova fase della sua storia, che si prospetta di grande crescita a livello internazionale. E che ci permetterà di rafforzare il nostro format unico al mondo".
L'operazione ha visto diversi advisor al lavoro. Investindustrial si è avvalsa della consulenza dello Studio Legale Chiomenti e di Kirkland & Ellis per gli aspetti legali, di Deloitte per quelli contabili e fiscali, di Boston Consulting Group per la due diligence commerciale e di Unicredit in qualità di consulente finanziario. Investindustrial è stata inoltre supportata da Ramboll per gli aspetti ambientali e di sicurezza e da WTW per gli aspetti assicurativi. Eataly è stata affiancata dallo Studio Legale e Tributario Fivelex, per gli aspetti legali di diritto italiano, nonché da Tarter Krinsky & Drogin LLP, Danow, McMullan & Panoff, P.C. e Olshan, per gli aspetti legali negli Stati Uniti. Lo Studio legale e tributario Biscozzi Nobili Piazza ha curato gli aspetti fiscali dell’operazione.
Oscar Farinetti, che abbiamo raggiunto al telefono, ci conferma che la sua famiglia manterrà il 22% di Eataly e la presidenza della società, che sarà interamente italiana.