Geografico, quintessenza del vino toscano

di Marketing & Advertising 25/10/20
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geografico bottaia chianti classico

Da più di mezzo secolo, l’obiettivo principale del Geografico resta la ricerca costante dell’eccellenza.

 

Gli esordi

Al centro dell’incantevole zona del Chianti Classico, nel 1961 diciassette lungimiranti agricoltori uniscono le loro forze e il loro sapere con l’intento di valorizzare il ricco patrimonio vinicolo della regione. Nasce così la cooperativa “Agricoltori del Chianti Geografico”. Sin dal nome, il Chianti Geografico ribadisce il forte legame con il territorio di Castellina, Gaiole e Radda, culla del Chianti Classico. Grazie ad un approccio innovativo, riassunto nel “Metodo Geografico”, la cantina incassa successi su successi, rilanciando l’economia locale. Ad una manciata di anni dalla fondazione, la cooperativa inizia ad attirare l’attenzione di altri agricoltori che si uniscono alla causa: la produzione balza da 2.000 hl a circa 13.000 hl. 

L’epoca d’oro

Gli imponenti volumi della produzione rendono necessaria, nel 1970, la costruzione di una nuova cantina a Gaiole in Chianti. In questo periodo la cooperativa rafforza la sua presenza sulla rete commerciale italiana ed estera, tanto da divenire, sul finire degli anni 80, una delle più solide realtà toscane. La produzione raggiunge la cifra record di 45.000 tonnellate di uva e sfiora il numero di 1,2 milioni di bottiglie vendute. Gli affari procedono a gonfie vele, e, nel 1989, anche la Cantina di San Gimignano entra nell’orbita del Geografico.

Il percorso di valorizzazione

Grande volontà e passione sono le armi con cui la cantina affronta anche il nuovo millennio, nel 2015 la famiglia Piccini lega la sua sorte a quella della cooperativa: prima prendendone la gestione e poi acquisendola definitivamente nel 2018.

“Siamo molto fieri dell’acquisizione del Geografico”, dichiara Mario Piccini “Si è trattato di una grande operazione con la quale siamo riusciti a salvare non solo il prestigioso marchio del Geografico ma anche, e soprattutto, l’azienda con i dipendenti e i fornitori”. Piccini, ben consapevole dell’importanza del marchio, ha sempre riservato un occhio di riguardo speciale per il Geografico, vera quintessenza del vino toscano. All’azienda va inoltre il merito di non aver alterato la filosofia produttiva che animava la cooperativa, raccogliendone con rispetto l’eredità e il costante impegno teso alla valorizzazione del territorio e dei suoi agricoltori. Lo sguardo della famiglia, infatti, non si posa unicamente sul prodotto finito, ma sulla tutela dell’intera filiera produttiva, garantita anche grazie a convenzioni volte a favorire l’accesso al credito dei viticoltori uniti nel progetto Geografico.

Chianti Classico Contessa di Radda

In materia enologica Mario Piccini ha affidato il timone del Geografico al giovane enologo Alessandro Barabesi sotto la supervisione dell’amico ed enologo Riccardo Cotarella. Tra le eccellenze del Geografico svetta il Chianti Classico Contessa di Radda, un’etichetta di riferimento per la denominazione che può fregiarsi di una tradizione risalente al 1978. Il vino rende omaggio al suo luogo di nascita ricordando la madre di Ugo di Toscana, la contessa Willa, a cui, nel 1002, l’imperatore Ottone III confermò la donazione di alcuni territori del Chianti, tra cui Radda.

Gli Agricoltori del Geografico hanno oggi rinnovato l’intera linea ridisegnandone l’etichetta e allargandone la gamma con l’introduzione del Contessa di Radda Igt.

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