Argiano presenta l’albergo-ristorante Il Giglio

Le aziende vinicole abbracciano i ristoranti. Per la rubrica “Ristorante amico”, un produttore presenta uno dei suoi ristoranti preferiti, che a sua volta propone una ricetta in abbinamento a un suo vino.
Il Giglio nasce alla fine dell’800 come stazione di posta, dove i viaggiatori si rifocillavano e i cavalli si riposavano dalla salita che porta a Montalcino. Ai primi del 1900 il Giglio è già abergo-ristorante, unico nella zona, e nel 1912 viene premiato in occasione delle Esposizioni Riunite di Viareggio come uno dei migliori Alberghi della Toscana. È nella sua “Sala dei Fattori” che si fanno gli affari più importanti, dove si incontrano i facoltosi dell’epoca, e dove prima o dopo passano tutti i principali personaggi del ’900 montalcinese, attraverso guerre e matrimoni.
Agli inizi degli anni ’90, dopo un periodo un po’ opaco, la famiglia Machetti interviene a restituirgli la dignità di un tempo, con una radicale ristrutturazione. Il merito è di Mario e Anna, lui con la passione dei vini e lei della cucina. Anno dopo anno ricostruiscono la fama del posto, prima come albergo, con 12 camere accoglienti e una straordinaria vista sulle Crete e su Siena, poi come ristorante, con una cucina fatta dei sapori antichi di una volta che si incontrano con i migliori prodotti locali della tradizione.
Anche la carta dei vini rispecchia il luogo dove ci si trova e i protagonisti assoluti sono Rosso e Brunello di Montalcino. E come potrebbe essere diversamente? La passione di Mario è stata ereditata dal figlio Michele, ormai a pieno titolo nella gestione dell’attività.
La ricetta proposta:
Scottiglia di cinghiale
Ingredienti per 4 persone:
1,2 kg circa di polpa di cinghiale, 1 litro di vino rosso per la marinata, foglie di alloro, bacche di ginepro, 1 cucchiaio di farina bianca, 1 cipolla rossa, 1 sedano, 2 carote, brodo vegetale alla bisogna, olio extra vergine di oliva toscano, qualche spicchio d’aglio intero, rosmarino, sale e pepe in grani q.b.
Preparazione:
Lasciare il cinghiale in ammollo in una marinata di vino, bacche di ginepro, alloro e pepe in grani per circa 24 ore.
Scolare il cinghiale, tagliarlo a tocchetti e passarlo nella farina, quindi farlo rosolare in olio, aglio e rosmarino. Unire le verdure già finemente tritate.
Continuare la cottura a fuoco basso aggiungendo poco alla volta la marinata e di volta in volta lasciarla evaporare lentamente.
Servire ben calda accompagnata da polenta.
Vino in abbinamento:
Brunello di Montalcino 2015 Argiano
Rubino scuro, mostra un olfatto classico con note di sottobosco estivo, prugne e more anche mature, una leggera speziatura di sottofondo. La trama gustativa è serrata, poco rilassata sul tannino mentre nel finale tornano le note calde e classiche. Il vino racchiude in sé la potenza e lo stile della fantastica annata 2015.
Zona di produzione: vigneti ubicati in località S. Angelo in Colle in comune di Montalcino, ad un’altitudine tra i 280 e i 310 metri, con terreno marnoso, di argille antiche con alta concentrazione di calcare.
Vitigno: 100% sangiovese da vigneti tra 60 e 12 anni di età, allevati a cordone speronato e condotti in coltivazione biologica con una bassa produzione ad ettaro.
Vendemmia: fine settembre.
Vinificazione: fermentazione spontanea per due settimane circa in vasche di acciaio a temperatura controllata con macerazioni atte a estrarre colore e soprattutto la forte carica aromatica. Fermentazione malolattica in cemento. Maturazione di circa 30 mesi in botte di rovere di Slavonia di diversa capacità (10/15/30/50 Hl). Imbottigliamento ad aprile/maggio seguendo le fasi lunari più propizie. Lungo affinamento in bottiglia.
Gradazione alcolica: 14,16% in vol.
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