Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2018: ringraziamenti e correzioni
Corre l'obbligo, ma è anche un grande piacere, di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo delle tre presentazioni della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2018.
Perdonatemi se stavolta sono terribilmente autoreferenziale. Per una volta lasciatemelo fare. Il motivo però c’è, e sta nel successo davvero sorprendente che hanno avuto le tre presentazioni della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2018 che abbiamo appena terminato a Roma il 15 ottobre scorso. Premiazione a Milano l’1 ottobre, al Principe di Savoia, con quasi tutti i premiati presenti personalmente, cosa della quale li ringrazio. Degustazione pomeridiana con 150 produttori e più di mille persone che hanno partecipato con grande entusiasmo. Replica a Londra martedì 10, al Le Meridien Piccadilly, dove la masterclass è andata esaurita e alla degustazione hanno partecipato quasi 600 persone, in gran parte rappresentanti della stampa e del “trade”. Finale a Roma, al Parco dei Principi, domenica 15 ottobre, con 93 produttori presenti e quasi 700 persone alla degustazione.
Numeri impressionanti e ottima organizzazione, i vini sono arrivati tutti e ovunque, e pensate a cosa significa movimentare migliaia di bottiglie, farle arrivare fino ai banchetti di assaggio, poi ricevere chi si era prenotato evitando eccessive attese in fila. È andato tutto abbastanza liscio e i ringraziamenti perciò devono iniziare con quelli che faccio al nostro “staff”, Elisabetta Solinas, Iolanda Maggio e Stefania Serra , la nostra grafica, che ha preparato i power point per le conferenze stampa. Poi a mia moglia Marina , che ha coordinato tutto, a Stefania Vinciguerra , che ha svolto un ruolo importantissimo in redazione e non solo, e a tutti i collaboratori.
Poi devo ringraziare i produttori che hanno partecipato , accollandosi anche le spese per avere le postazioni e per viaggi, spostamenti e fornitura dei vini. Soprattutto coloro che lo hanno fatto senza aver ricevuto premi vari, solo per essere stati inseriti in guida, e sono stati moltissimi. Un fair play da sottolineare con grande gratitudine da parte mia e che ha consentito di organizzare degli eventi ben fatti e di successo, che hanno accontentato tutti coloro con i quali sono riuscito a parlare. Ne abbiamo organizzati solo tre, è vero, forse ne faremo un altro negli Usa all’inizio del prossimo anno, per presentare la guida in lingua inglese, cosa che abbiamo peraltro già fatto a Londra, visto che le due edizioni, in italiano e in inglese, sono uscite contemporaneamente, un fatto unico nel panorama “guidaiolo” nazionale. Siamo piccoli ma efficienti , insomma.
Ovviamente la corsa contro il tempo che rende stretti e convulsi tutti i passaggi, e il sistema che abbiamo scelto di non chiedere quasi mai i vini in assaggio ai produttori, degustando nelle occasioni pubbliche, Vinitaly, anteprime, manifestazioni varie, ci ha portato a commettere qualche errore . La trasparenza e l’onestà intellettuale, oltre che il rispetto per i lettori, mi consiglia di confessarvi quelli che nel frattempo abbiamo trovato, prima che qualcuno ci faccia qualche lezioncina, con ragione, peraltro.
Mi devo scusare con Luca Roagna perché il suo Barolo Pira è diventato Barbaresco Pira in guida. Un erroraccio dovuto alla contiguità dei termini Barolo e Barbaresco sulle “tendine” che usiamo per l’inserimento dei vini in data base. Poi, il Centosassi di Amastuola è del 2012 e non del 2013, annata che non è mai uscita. E ancora, l’Es 2015 di Gianfranco Fino da quest’anno non è più Primitivo di Manduria ma Salento Igt. Il Moscato Giallo Passito Serenade della Cantina di Caldaro non si chiama più così dalla versione del 2014, il nuovo nome è Quintessenz . E per adesso mi fermo qui. Ovviamente se troverete altri errori vi saremo grati se vorrete segnalarceli, così potremo correggerli.
Autoreferenziali sì, ma senza la spocchia di voler essere perfetti.