Stile Côte-Rôtie
Produttore letteralmente idolatrato dai veri appassionati di vini del Rodano, René Rostaing ha trascorso una vita intera a spiegare che il Côte-Rôtie, straordinario rosso del Rodano settentrionale, deve sapere di Côte-Rôtie. Una ovvietà? Mica tanto.
Anzi: una cosa per nulla scontata oggi, figuriamoci venti anni fa, quando alcuni produttori – Guigal su tutti – decisero da queste parti di spingere l’acceleratore fino in fondo, facendo di questi vini qualcosa di più simile al più meridionale e storicamente strutturato (e parimenti grande) Hermitage.
Non René: i suoi vini non sono mai estrattivi, nemmeno nelle annate generose, al contrario tradiscono quella vinificazione ‘in sottrazione’ che piace molto agli appassionati con molti bicchieri nel curriculum. Quei vini che Michele Bettane (il Daniele Cernilli di Francia) definisce ‘vini per esteti’.
Tradotto: estrazione soft, rimontaggi limitati, legno usato solitamente per i vini di Borgogna, quasi tutto usato. E nessuna filtrazione. Il risultato sono liquidi ‘odorosi’. Che sul piano della purezza e del ‘ricamo’ lasciano letteralmente di stucco. Anche se non sono vini gastronomici.
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