Per chi ama il ciliegiolo
Narni, metà maggio. Sono con la collega Livia Belardelli per la degustazione Ciliegiolo d'Italia, un vitigno tipico dell’Italia centrale ma che scoprirò con meraviglia utilizzato anche nel Nord. E non è stata l'unica sorpresa della trasferta. Quella meno rilevante per voi lettori (ma saperlo può servire): la smart non ha il ruotino e bucare il sabato sera non è proprio il massimo. L’altra sorpresa è stato questo Ciliegiolo che vi propongo, commovente nella suadente personalità.
L’azienda che lo produce, Collecapretta, si trova verso Spoleto, terra nota soprattutto per gli olivi, e sebbene produca vino da 3 generazioni l’imbottigliamento è una storia recente dovuta all’attuale proprietario Vittorio Mattioli. Vengono coltivati i classici vitigni umbri con una particolare attenzione al trebbiano spoletino poi ciliegiolo, sangiovese e una paio di chicche: greco e merlot. La produzione viene venduta ancora in parte sul mercato dello sfuso, soprattutto damigiane. La cantina è funzionale senza troppe diavolerie tecniche e il legno grande è arrivato da poco. Insomma una dimensione umana e artigianale, dove c’è il gusto di fare il vignaiolo.
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