Le declinazioni dell’aleatico

Antonella Pacchiarotti ha gli occhi brillanti di chi affronta la vita a morsi, con entusiasmo e solarità. Dice di essere timida e probabilmente sarà anche così, ma quando parla dei suoi vini e di quando ha cominciato, dal nulla, diventa un vulcano di racconti ed emozioni. “Dopo aver cresciuto i miei tre figli, visto che con l’allevamento ci sapevo fare, ho cercato qualcosa di nuovo da allevare”. Esordisce così per spiegare perché, un giorno, ha deciso di lanciarsi nell’avventura del vino. E così qualcosa da allevare l’ha trovato sul serio, una piccola vigna che cura quasi da sola, e un vitigno, l’aleatico, che è autoctono di queste zone dell’alto Lazio. Lo declina in bianco, in rosso e in rosato, in versione secca e in versione dolce. Oggi in degustazione il suo Botunì.
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Butunì 2008
Aleatico di Gradoli |
Pacchiarotti | 06/04/16 | Livia Belardelli |
Aleatico in purezza. Affina in acciaio. Colore granato. Il naso è profondo e ricco di sensazioni. Si va dal fruttato netto di ciliegia alla frutta secca, alle note floreali di violetta, rabarbaro e... Leggi tutto |