Amato Inferno

La Valtellina del vino è purezza aromatica innata. Nessun dubbio sul fatto che si tratti di uno dei più rilevanti terroir italici. Qui, sul versante che guarda a sud di questa valle di montagna posta in direzione est-ovest, il chiavennasca, ovvero il nebbiolo locale, riesce a tramutare in vino la luce e le rocce dalle quali spuntano le viti. Rocce talmente dure e compatte da accumulare il calore e scaldare il cru Inferno, così chiamato per la temperatura del suo particolare microclima, che restituisce i Valtellina più disponibili e comunicativi.
Rainoldi modella la riserva qui ottenuta attraverso il legno piccolo, ma anche gli appassionati di nebbiolo più intransigenti possono stare tranquilli: il carattere del vino non solo non è né coperto né irrigidito, ma sembra addirittura esaltato. A conferma che, quando si parla di rapporto tra vitigni e legno, è sempre molto difficile - se non impossibile - generalizzare.
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Inferno Riserva 2011
Valtellina Superiore |
20/03/17 | Francesco Annibali |
Da uve chiavennasca. Affinamento in barrique nuove per 16 mesi. Granato con riflessi rosa, al profumo è di una finezza assolutamente unica, con rosa, pesca, aloe, menta, tabacco dolce, terra. Ancora... Leggi tutto |