Soave e Custoza: il cuore bianco del Veneto

Abbiamo scelto due vini da ciascuna di queste storiche tipologie, sempre rimanendo tra i 10 e i 12 euro.
Se escludiamo i fenomeni Prosecco e Pinot Grigio, è più facile pensare al Veneto come terra di rossi, grazie soprattutto al successo planetario della Valpolicella. Ci sono però due realtà che è impossibile ignorare, l’una storicamente riconosciuta come “il” bianco veneto: il Soave; l’altra meno nota, più piccola, ma con un potenziale qualitativo enorme: il Custoza. C’è poi un “terzo incomodo” che si è fatto largo di gran carriera, con un profilo interregionale lombardo-veneto e legato indissolubilmente al territorio del Lago di Garda, che fa un po’ a sé. Parliamo ovviamente del Lugana, il bianco italiano più amato dai tedeschi.
Torniamo quindi a Soave, per presentare due vini di provenienza opposta. Il primo della cantina Bolla, un marchio storico della vitienologia veneta che, pur parlando grandi numeri, presenta una gamma di vini affidabili e convenienti, grazie alla sapiente gestione del Gruppo Italiano Vini.
L’altro, al contrario, è un marchio di carattere familiare, Monte Tondo, con la famiglia Magnabosco che lavora le vigne nella zona del Soave da più di tre generazioni. Oggi Gino e Luca propongono dei Soave Classico davvero interessanti, sia con i cru che con il Classico annata, dal prezzo conveniente.
Soave Superiore Tufaie 2018 Bolla
91/100 - € 11,00
Da uve garganega 85%, trebbiano di Soave 15%.
Solo acciaio sui lieviti per 6 mesi. Giallo paglia intenso. Molto nitido, con note di frutta esotica, pesca bianca, fiori di biancospino e lieve mandorla fresca. Teso, pieno, salino, caldo e agile, di piacevole bevibilità
Soave Classico 2019 Monte Tondo
90/100 - € 10,00
Da uve garganega. Acciaio.
Paglierino. Al naso camomilla, tè alla pesca, mango e frutto della passione. Bocca corrispondente, cremosa e verticale. Elegante e soddisfacente nella sua facilità di beva.
Venendo invece a Custoza, ci troviamo in una zona meno famosa ma di grande appeal e che riesce a proporre vini davvero interessanti, grazie anche a un’ampia tavolozza di vitigni che concorrono alla produzione della Doc. Accanto all’autoctona garganega, troviamo la bianca fernanda (clone locale di cortese), trebbiano toscano e trebbianello (biotipo locale del tocai friulano o tai). E poi malvasia, riesling italico, pinot bianco, chardonnay e Manzoni bianco.
I vini che proponiamo sono di Cavalchina e di Le Vigne di San Pietro.
Cavalchina è presente in zona fin dalla fine del 1800, quando il toponimo viene riportato con un’indicazione di qualità dei vigneti. L’azienda attuale prese il via verso gli anni Sessanta e fu la prima a usare il nome Custoza per il bianco locale. Lo stile dei vini è molto classico.
Quella di Carlo Nerozzi, invece, è un’azienda più giovane. I suoi genitori subirono il fascino delle zone collinari che circondano il Lago di Garda e acquistarono una piccola tenuta a Sommacampagna sulla collina di San Pietro. Dal 1980, Le Vigne di San Pietro si ingrandì consolidando una produzione fatta di continua ricerca e spinta verso la qualità.
Custoza Superiore Amedeo 2017 Cavalchina
93/100 - € 12,00
Da uve garganega 40%, bianca fernanda 30%, trebbiano e trebbianello 20%. Acciaio per 6 mesi.
Giallo dorato, brillante nei riflessi. Sentori di mandorla tostata e frutta gialla al naso, dove si presenta come vino teso e di profondità. In bocca lo è grazie al sale, ma è anche avvolgente, cremoso ad equilibrare il tutto. Sul finale riemerge la nota di mandorla. Persistenza infinita.
Custoza 2019 Le Vigne di San Pietro
88/100 - € 10,00
Da uve garganega, trebbianello, trebbiano, bianca fernanda e Manzoni bianco. Acciaio.
Paglierino. Naso intenso di frutta e note quasi di pietra focaia. Sentori di bacche, infuso di rosa canina. Attacco in bocca quasi dolce che ricorda l’uva. Finale salato, balsamico e piuttosto persistente.