Miglioli, la tradizione mantovana
 
  Viadana è una cittadina ricca e gaudente. Una delle poche, geograficamente, in posizione di intersezione addirittura tra quattro province (Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Parma). Zona dove la popolazione è maniaca del rugby e della buona tavola. In questa zona benedetta da Dio, tutti i sapori sono amplificati: quello delle verdure, quello della frutta, quello dei derivati del suino, quello delle carni, quello della zucca famosa in tutto il mondo: non è da meno il lambrusco, che ha caratteristiche saporose uniche e eccellenti, tanto da diversificarsi completamente dai lambrusco di varietà limitrofe: marani, maestri, Castelvetro o salamino. Dopo anni di ricerca ampelografica, si è capito che in questa zona si coltivava semplicemente lambrusco viadanese, varietà autoctona particolarissima.
 Qui è nata la cantina dei Miglioli, storica famiglia produttrice, una dei valorizzatori principali di questo vitigno ed oggi i suoi vini li ritengo le espressioni più ispirate. La storia della famiglia MIglioli va indietro fino al 1864, quando il trisavolo Angelo partiva con carro e cavallo carico di botti per tornare con i sacchi di granoturco. Questo mi raccontava Alberto, che con il fratello Andrea dirige oggi l’azienda. Alberto è enologo (da Conegliano Veneto), è agricoltore, è appassionato e … gran bevitore. Perché se produci qualcosa di cui sei grande estimatore, quasi istintivamente sei portato a farlo nel miglior modo possibile. Raramente lo troverete in azienda, perché la sua anima di vigneron lo porta tutti i santissimi giorni nella vigna, a coccolarla, quasi a colloquiare con essa. Il fratello Alberto, oltre alle “cose commerciali”, si occupa delle fasi terminali di cantina, compresa la logistica.
Qui è nata la cantina dei Miglioli, storica famiglia produttrice, una dei valorizzatori principali di questo vitigno ed oggi i suoi vini li ritengo le espressioni più ispirate. La storia della famiglia MIglioli va indietro fino al 1864, quando il trisavolo Angelo partiva con carro e cavallo carico di botti per tornare con i sacchi di granoturco. Questo mi raccontava Alberto, che con il fratello Andrea dirige oggi l’azienda. Alberto è enologo (da Conegliano Veneto), è agricoltore, è appassionato e … gran bevitore. Perché se produci qualcosa di cui sei grande estimatore, quasi istintivamente sei portato a farlo nel miglior modo possibile. Raramente lo troverete in azienda, perché la sua anima di vigneron lo porta tutti i santissimi giorni nella vigna, a coccolarla, quasi a colloquiare con essa. Il fratello Alberto, oltre alle “cose commerciali”, si occupa delle fasi terminali di cantina, compresa la logistica.Sentire parlare di vino i Miglioli ha un qualcosa di poetico, di antico, di forza contadina, di legame indissolubile con la terra: il richiamo alla cultura dei Ligabue, dei Guareschi (Brescello, patria di Don Camillo e Peppone, è appena oltrepassato il ponte sul Po) si sente a pelle. I vini sono l’espressione di chi li produce e di questa terra: sinceri, rusticani, forti e con i calli. Lambrusco che non lasciano indifferenti e che con la cucina locale formano uno sposalizio indissolubile.
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