Vini rossi del mondo 2016 (e bianchi)

Un’interessante degustazione organizzata da Silvio Jermann ha messo a confronto dei campioni internazionali (ma soprattutto friulani) 2016, sia bianchi che rossi.
Tempo fa, Silvio Jermann ha voluto radunare attorno a sé un piccolo gruppo di esperti degustatori, tutti friulani con l’eccezione dell’irlandese Ben Little, appassionato in particolare del pignolo, vitigno al quale sta dedicando un libro. Scopo dell’incontro era verificare per campioni l’annata 2016 in Friuli e nel mondo per i vini rossi.
Disponendo di un tale panel di assaggio, Jermann ha pensato di riscaldare le papille con un confronto alla cieca di vini bianchi della stessa annata. Sui banchi di sfida Nova Domus di Terlano, Terre Alte di Livio Felluga, Friulano M di Schiopetto, Collio di Edi Keber, Chassagne-Montrachet Le Concis du Champ di Lamy, Capo Martino, Vintage Tunina e Visvik di Jermann.
Forse complice la regionalizzazione del gusto, dal confronto alla cieca sono usciti Vintage Tunina, Visvik e Collio come i vini più apprezzati.
Vintage Tunina 2016 Jermann
97/100 - € 48
Da uve chardonnay e sauvignon per l’80%, poi ribolla gialla, malvasia istriana e picolit. Parte dello chardonnay matura tre mesi in botti grandi. Giallo paglia con riflessi verdi. Eleganza e freschezza caratterizzano il bouquet di questo grandissimo vino bianco. L’olfatto è complesso, con erbe aromatiche, banana, mela, frutto della passione. Sul palato coniuga tensione e consistenza fruttata, struttura, fresca acidità, eleganza, lunghezza. Vino decisamente longevo.
Visvik 2016 Jermann
96/100 - € 85
Da uve ribolla gialla vendemmiate in Slovenia e vinificate nelle cantine Jermann di Dolegna con lungo passaggio in legno, perfettamente assorbito. Prima uscita sui mercati. Molto lontano dalle ribolle macerate orange, Silvio è riuscito a dare a questa varietà neutra un tocco originale di freschezza e complessità. Ottima la struttura tanto olfattiva che gustativa, è permeato da note citrine e balsamiche. Vino d’Autore per chi scrive.
Collio Bianco 2016 Edi Keber
95/100 - € 19
Da uve in prevalenza friulano, per un terzo è assemblato con ribolla gialla e malvasia. Vinificato in cemento e acciaio. Paglierino dorato. Ha perso completamente certe sfumature di riduzione e adesso si apre generoso nella sua complessità fruttata tanto al naso che in bocca, con pera e mela prevalenti, ma anche qualche ricordo di agrumi. Vino da gustare ora e per i prossimi 15 anni.
Nei rossi le batterie sono state due e altri vini sono stati affiancati alle coppie vincenti di questa selezione in una finale a otto campioni.
Sono stati testati Antinori - Tenuta Guado al Tasso Merlot San Walfredo, Miani Merlot, Le Due Terre Merlot, Jermann Lonsblau Sytz, Château Le Gay Pomerol, Doro Princic Merlot, Mouton Rothschild Pauillac 1er cru, Jermann Pigna Truss.
Spalla a spalla i primi due, di un soffio ha vinto il confronto il Merlot di Miani, seguito dal Pauillac 1er cru di Mouton Rothschild, più staccato il Merlot San Walfredo di Antinori - Tenuta Guado al Tasso.
Merlot 2016 Miani
98/100 - € 120
Da uve merlot, con rese sotto i 35 quintali di uva/ettaro, un paio di anni in rovere. Un classico di Enzo Pontoni, che ama ridurre la resa per pianta in maniera quasi estrema, ed ottenere un vino che esprime forza, struttura, ma anche abbondanza di frutti rossi, dal sottobosco alla prugna secca. Sta percorrendo i primi passi della sua evoluzione e riteniamo che il prossimo decennio lo eleverà ancora più in alto di dove è adesso.
Pauillac 1er cru 2016 Château Mouton-Rothschild
97/10 - € 720
Da uve cabernet sauvignon 83%, merlot 15% e rifinito con cabernet franc e petit-verdot. Nettamente rubino, sprigiona frutti di bosco (mirtillo, cassis), spezie, concentrato ed elegante. Anche questo vino sta muovendo i primi passi e tutti i degustatori ne pronosticano una longevità senza confronti. Si gusta benissimo anche ora, ma è davvero un peccato consumarlo così imberbe.
Merlot San Walfredo 2016 Antinori - Guado al Tasso
94/100 - € 130
Da uve merlot con una maturazione in legno ben gestita. Intenso rubino, esprime intensi profumi di frutta matura che sorprendono al primo esame olfattivo. Corrispondente in bocca, continua a stupire per questa insolita espressione di frutti maturi, con frutti di bosco sovrastanti il resto. Da bere forse entro tempi non lunghissimi.
A onor del vero va aggiunta un’osservazione fatta un po’ da tutti i degustatori a proposito dei rossi: il risultato della giornata tra vent’anni sarebbe certamente capovolto a favore dei vini francesi e sicuramente con notevole distacco.