Dall’eclettico Sannio cinque Aglianico del Taburno Rosato

La Campania, e in particolare il Sannio Beneventano, è una regione che punta sui vini rosati, un trend di mercato decisamente in crescita.
Le ricerche di mercato parlano chiaro: negli ultimi anni i vini rosati sono tornati in auge. Hanno acquistato un crescente interesse da parte dei consumatori italiani e stranieri e sono ricercati e consumati soprattutto da persone di età compresa fra i venti e quaranta anni, in particolare dalle donne. E i numeri, per questa tipologia di vino, sono destinati a salire.
A guidare la classifica dei paesi consumatori dei rosé è la Francia, seguita da USA, Germania, Regno Unito, Italia e infine Spagna. In Italia siamo ancora lontani da percentuali importanti di consumo, infatti ne beviamo solo 5 volte su 100 consumazioni di vino. In questo senso siamo agli ultimi posti, appena prima dei russi.
Un’indagine di Co-op, il più grande supermercato inglese di prodotti fairtrade (equo e solidale ) evidenzia che nel Regno Unito il rosato ha battuto le vendite di Prosecco, e che si è registrata un'impennata nell’ultimo anno. La multinazionale Marks & Spencer, che si occupa di vendita al dettaglio, ha dichiarato un incremento del 100%!
Il paese che detiene il primato di produzione del vino rosato, e che ha fatto scuola in materia, è ancora la Francia, con la Aoc Côtes-de-Provence, dove rappresenta circa l'88% della produzione globale e i cui vigneti si estendono per ben 200 chilometri tra il Mar Mediterraneo e le Alpi Marittime. Il peso che questi vini hanno raggiunto nel panorama vitivinicolo mondiale è testimoniato dall'esistenza di un centro studi appositamente creato, il Centre du rosè di Vidauban, che si occupa di sperimentare differenti tecniche di vinificazione.
La produzione mondiale è arrivata a quota 23,6 milioni di ettolitri: il 31% viene della Francia, seguita dalla Spagna con il 20%. L' Italia è quarta per produzione e seconda per export.
Il successo del comparto ha spinto i produttori a dedicare crescente attenzione alla produzione del vino rosato e a fare ricerca in vigna e in cantina. Il risultato è visibile: la qualità è in costante crescita.
Vediamo ora cosa succede in Campania, una regione che punta sul rosato. E in particolare puntiamo l’obiettivo sul Sannio.
Benevento è davvero la grande dispensa vitivinicola campana: qui si produce oltre la metà del vino campano tutelato con Docg, Doc e Igt. Il territorio beneventano è leader in termini di produzione in Campania, ed è uno dei territori italiani che ha maggiormente associato la propria identità al settore vitivinicolo.
Per rendersene conto, basta percorrere la strada che attraversa la Valle Telesina, per incontrare un paesaggio impensabile nel resto della regione. Chilometri e chilometri di vigneti impiantati con vitigni autoctoni, in primis aglianico e falanghina, poi piedirosso, barbera del Sannio, sommarello, sciascinoso, greco, coda di volpe, agostinella, moscato e altre varietà antiche e rare.
L'aglianico è il vitigno a bacca rossa più diffuso nel Sannio beneventano, ed identifica perfettamente la viticoltura sannita. Con la coltivazione dell'aglianico, biotipo "amaro", si ottengono vini sanniti affermati e prestigiosi. Primo fra tutti l'Aglianico del Taburno Docg, nelle tipologie rosso, rosato e riserva. E proprio questo rosato è stato il primo rosato italiano a ottenere la Docg.
Ancora due parole prima di presentare i nostri assaggi: i rosati sono vinificati macerando le bucce dell'uva rossa sul mosto, per un periodo variabile da pochissime a più ore. È proprio il contatto prolungato tra bucce e mosto a determinare il colore rosato, che dipende essenzialmente dalla capacità colorante dell'uva. Al termine della macerazione, il mosto viene separato dalle bucce e quindi il processo di produzione continua come per i vini bianchi.
Esistono anche vini rosati prodotti con la tecnica del salasso, consistente nel prelevare una certa quantità di mosto dalla vasca di macerazione nella quale si sta preparando un vino rosso. Ma è una tecnica che sta cadendo in disuso e non è nel nostro caso.
Grazie al Consorzio del Sannio abbiamo degustato alcune etichette, con diverse caratteristiche e sfumature cromatiche, che in comune hanno la provenienza, il fascino del colore e la forza, la potenza, che svelano già al primo sorso.