La tenuta nel tempo: Poggio ai Chiari

Fabio Cenni faceva il medico ed era un grande appassionato di vino. Mi ricordo agli inizi degli anni 90 i nostri incontri da due amici produttori in Montalcino: Diego Molinari e Giulio Salvioni. Poi un giorno Fabio ci dette una bellissima notizia : “Ho piantato la vigna e rimesso a posto quelle vecchie, voglio provarci a fare un vino da solo”.
Quando parlava delle vecchie vigne si riferiva a talune viti ancora su piede franco ed altre interessantissime selezioni massali ottenute dai vecchi vigneti di proprietà; infatti la sua famiglia ha sempre fatto vino anche se lo vendeva sfuso e la tutela del patrimonio vitivinicolo è stata una scelta meravigliosa portata avanti nell’arco dell’ultimo secolo. Mi colpì non solo il suo entusiasmo ma anche quello dei nostri amici che si “fecero in quattro” per dare consigli e supporto.
L’azienda si trova nel comune di Chiusi in una bellissima posizione intorno ai 300 metri di altitudine dove nacque il primo vino aziendale, il Poggio ai Chiari, nome evocativo in quanto i Chiari sono due laghetti molto suggestivi che si vedono dall’azienda. Ancora più bella ed evocativa era la prima cantina ricavata in una tomba etrusca che risultava essere perfetta come temperatura media annuale e come umidità relativa; anche se su questo aspetto il risultato fu ottenuto con un leggero intervento di controllo delle acque.
Sono passati tanti anni ed il Poggio ai Chiari, un vino buono fin dalle prime uscite, ha mostrato che l’ambizione del progetto non era campata in aria. Negli anni il miglioramenti maggiori in questo vino sono dovuti soprattutto al maggior tempo dedicato all’affinamento in bottiglia; ormai il vino esce quasi dopo 7 anni dalla vendemmia. Il terreno è alluvionale-marnoso con sabbie alluvionali e questo porta ad un vino di grande equilibrio ed eleganza più che caratteri muscolari ed il tannino è sempre di gran classe.
Nel tempo si è aggiunto un secondo vino aziendale frutto di un assemblaggio di sangiovese con piccole aggiunte di colorino, un vitigno da sempre presente in Toscana. Il Vigna Flavia - questo è il nome - è il frutto di una ricerca su cinque cloni differenti di sangiovese derivanti dalla prima selezione aziendale su vecchi cloni presenti nei vigneti di famiglia.
Qualche tempo fa si è svolta una bellissima verticale completa del Poggio ai Chiari, tutte le annate dal 1992 al 2007. In questa occasione si è confermata la bellissima tenuta del vino anche in millesimi sfortunati come il 1992 ed il 1994 ancora in bella forma.
Di seguito la degustazione dei vini aziendali in commercio oltre le migliori 6 annate della verticale. Una riflessione triste riguarda quanto i tappi condizionino l’invecchiamento dei vini, vuoi per la porosità diversa vuoi per la qualità diversa dei sugheri, devo ammettere che sono sempre più interessato a tappature alternative che permettano di avere un totale controllo sulla qualità e sull'ossigenazione o meno del vino.