La nobiltà del Corton-Charlemagne

Sono ben 150 gli ettari classificati a Grand Cru di Corton (la più grande della Borgogna), una collina alla congiunzione tra la Côte de Nuits e la Côte de Beaune distribuita su tre comuni: Pernand Vergelesses verso ovest, Ladoix Serrigny a est e Aloxe Corton. Il 95% della superficie vitata è dedicata al pinot nero mentre il restante 5% che occupa la parte alta della collina è invece occupata dallo chardonnay che qui gode di un microclima particolarmente fresco da cui si ottiene il famoso Corton-Charlemagne. Punto di riferimento indiscusso di questo Grand Cru è senza ombra di dubbio il Domaine Bonneau Du Martray condotto dal 1995 da Jean-Charles Le Bault de la Monniere, un architetto alto e un po’ allampanato che ha fatto della sua azienda la propria ragione di vita.
Sono 11 gli ettari della proprietà, condotti in biodinamica dal 2004, la gran parte di vigne vecchie di cui 9,5ettari di chardonnay divisi in sedici parcelle. Si tratta di un bianco potente ma verticale (Jaen-Charles de la Monniere dice di amare poco l’orizzontalità e di cercare sempre la verticalità) e di grande equilibrio, capace di sfidare con perfetta disinvoltura il passare degli anni.