Due cru a confronto: Vecchie Vigne e Fornace

L’azienda Le Ragnaie è presente a Montalcino da tantissimi anni, ma fino all’avvento della famiglia Campinoti, noti imprenditori toscani, non aveva mai spiccato il volo. Riccardo Campinoti ne ha compreso le potenzialità e subito dopo l’acquisto, avvenuto nei primi anni 2000, ha iniziato un profondo rinnovamento delle strutture tecniche e del fustame, con botti di media capacità. Per le fermentazioni ha adottato il cemento. Ha anche incrementato il parco vigneti con un'acquisizione a Castelnuovo dell’Abate, una scelta atta a indagare le potenzialità di tutto il territorio ilcinese senza limitarsi alla zona intorno all’azienda, che è decisamente fresca e a quote elevate.
Un'idea interessante è stata quella di non modificare le fermentazioni e le macerazioni tra i due cru onde meglio comprendere quali siano le differenze che da questi territori si determinano nel vino, cercando di diminuire al massimo le variabili dipendenti dall’apporto e dal sapere dell’uomo. Ne risulta così uno stile molto caratteristico e coerente che attraversa tutta la produzione dell’azienda e che investe anche i vini diversi dal Brunello come il Rosso di Montalcino e un godibilissimo Chianti Colline Senesi che andrà a scomparire con la recente modifica al disciplinare, che permette di usare anche quei vigneti in alta quota per la produzione del Brunello.
L’azienda quindi produce due cru di Brunello, il Vecchie Vigne e il Fornace. Il Vecchie Vigne proviene dal vigneto più antico che si trova vicino la sede aziendale, nelle vicinanze del Passo del Lume spento: una zona ventosa molto fredda dove solo rese minimali e tanto impegno permettono di ottenere vini di una certa complessità. Obiettivo raggiunto dal prode Riccardo, soprattutto nelle annate più calde. Al contrario il Fornace, come si può arguire dal nome, è in una zona più calda con maturazioni e calore medio annuo molto più alto nel periodo dalla fioritura alla vendemmia, che risulta quindi decisamente anticipata rispetto al Vecchie Vigne.
L’idea di vinificazione è decisamente tradizionale con lunghe macerazioni e un'attenzione non spasmodica nella ricerca del frutto. Quello che è spasmodico è la ricerca della pulizia olfattiva e della qualità della trama tannica con l’idea di fare comunque sempre dei vini eleganti che seguano i due toni zonali: l’acidità nel Vecchie Vigne e il tannino nel Fornace.
In degustazione avevamo tre annate di Vecchie Vigne e tre di Fornaci. Due erano le stesse, la 2007 e la 2012, mentre avevamo la 2008 di Fornace e la 2009 di Vecchie Vigne.
I vini sono molto interessanti e rispecchiano fedelmente pregi e “difetti” delle varie annate, con un continuo confronto tra le varie caratteristiche vendemmiali tra i due cru. I commenti di alcune linci presenti alla degustazione dimostra che Montalcino “si fa bere da tutti ma capire da pochi” (come dicevano i miei due maestri).