Costa Marina, l’acqua di mare al profumo di erbe aromatiche (2)

Dopo l’introduzione di ieri, eccoci dunque con l’intervista a Fabio Lambruschi e la verticale del Vermentino Costa Marina.
Doctorwine: Con le Cinque Terre e la Versilia, che sono due bocche da fuoco del turismo, e due porti di enorme importanza come La Spezia e Livorno a due passi, non sarebbe più remunerativo fare bianchi tecnici e poco territoriali?
Fabio Lambruschi: Io riesco nel mio piccolo a fare un vino tecnico con una tecnologia giusta in cantina. Chiaro l’espressione del territorio è la mia principale preoccupazione.
DW: Un cru di vermentino è una rarità un po’ ovunque, non solo in Liguria.
FL: Abbiamo deciso di farlo perché il vigneto Costa Marina è una collina unica nel suo genere. Si chiama così perché da lì si vede il mare. Il terreno è ricco di minerali, vista la vicinanza alle Cave di Carrara. Non a caso in alcuni punti del vigneto la terra è rossa per la presenza di ferro, oltre che di scheletro. Il vigneto è stato impiantato in due periodi successivi: il primo nella metà degli anni Settanta, il secondo alla fine degli anni Novanta. Gli impianti più vecchi sono in lenta fase di rinnovo. Il tipo di sistemazione agraria è a ciglioni inerbiti, il sesto d’impianto è 2.50 x 90.
DW: Per produrre un bianco semi aromatico vicino al mare, dunque con escursioni termiche limitate, occorre lavorare tecnicamente in fermentazione?
FL: Noi abbiamo ottime escursioni termiche, nonostante la vicinanza del mare. Poi nel vino usiamo lieviti selezionati, i Baianus, ma solo per chiudere le fermentazioni. In questo modo a mio parere il vino rimane più netto e i profumi varietali più spiccati.
DW: Il mare, di nuovo. Porta molti problemi di oidio?
FL: I vigneti sono prevalentemente in collina ventilata. Solamente nelle annate più piovose sono necessari più di tre trattamenti. Ma non siamo biologici, anche se facciamo una lotta integrata. L’oidio è un problema, però riusciamo a contenerlo con la pratica agronomica e con trattamenti anti oidici mirati. Ma non spingiamo la concimazione azotata.
Tutti i vini sono vermentino 100%, con fermentazione e affinamento in acciaio. Tutti i campioni hanno mostrato una acidità non incisiva ma amarognola. Si tratta di vini che non vanno bevuti freddissimi, e di fronte ai quali bisogna comportarsi come con i bianchi del Rodano (che beninteso restano, ad alti livelli, ben superiori): o li bevi in due anni o devi aspettarne cinque.
Il sapore di ‘acqua di mare profumate di erbe aromatiche’ lo rende adatto a piatti a base di pesce (branzino, orate) all’isolana, al sale o carni bianche (coniglio alla ligure, cima alla genovese).