Prove tecniche di territorio
Ritorno a parlare di Romagna, ma il discorso si può traslare in tante situazione italiane, dove il concetto di "cru" (inteso come zona elettiva dalle caratteristiche peculiari e riconoscibili) trova delle incredibili resistenze tra gli stessi produttori. Tanto per fare qualche esempio potrei citare il mio amato Montalcino e il Friuli, dove solo l’idea di creare una Docg Collio trova resistenze. Una visione talmente retrograda e immobilista che non comprendo, anche perché in realtà i produttori sanno benissimo dove le uve vengano meglio o con caratteristiche particolari che andrebbero esaltate con una menzione.
Sono questi i motivi per cui mi ha fatto piacere l’iniziativa presa da un giornalista che molto ha fatto per far conoscere la Romagna come regione vitivinicola di qualità, Giorgio Melandri, e un enologo estremamente capace che è tra i maggiori artefici della qualità in questa regione, Francesco Bordini. Insieme i due hanno intrapreso un'accurata ricerca per monitorare ed esaltare le differenze all’interno del comune di Modigliana, in provincia di Forlì-Cesena. Quindi: tre vigne nelle tre zone più caratteristiche del territorio, una vinificazione attenta in cemento, scelto per essere inerte rispetto al vino, l'imbottigliamento del vino senza che vedesse legno neanche dopo la vinificazione. Le macerazioni sono lunghe oltre 30 giorni e i lieviti sono assolutamente indigeni, sempre per evitare qualsiasi intervento che potesse alterare il vino, anche in maniera positiva ma senza essere presente sul territorio.
La scelta è caduta su Modigliana perché Melandri è un grandissimo fautore di questo territorio che dà vini di estrema eleganza con tannini raffinati ed alte acidità, magari talvolta un po’ esili ma sicuramente con un timbro molto riconoscibile. (Personalmente ritengo la zona di Predappio alta e di Brisighella, sopra calanco, più complete ma sono solo espressioni differenti della Romagna che il sangiovese non fa che esaltare). Le tre vallate confluiscono poi come i loro torrenti nel Marzeno. I loro nomi sono Ibola, Tramazzo e Acerreta. Nomi che identificano i vini prodotti nell’annata 2015, un'annata calda che secondo me acuisce le differenze senza entrare in una deriva acidistica che a Modigliana può incombere. Le bottiglie prodotte sono pochissime, 3000 in totale, e il nome dell’azienda è Mutiliana, antico nome del comune.
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