La Lupinella, il fiore di Vinci
L’azienda vitivinicola bio della famiglia Bitossi, tra Vinci e Montespertoli, si presenta con tre vini originali e ben fatti: Bianco, Rosato e Chianti.
La famiglia Bitossi è affermata da decenni nel mondo delle ceramiche artistiche. Vittoriano, che ereditò l’azienda dal padre, a metà degli anni ‘70 - in tempi “non sospetti” per il vino - comprò questa bella tenuta in quel di Vinci. Come spesso accade, La Lupinella non è stata acquistata con l’idea di farne un’azienda vitivinicola, inizialmente fu soprattutto la casa di campagna della famiglia e un’area di ripopolamento faunistico, la produzione di vino era solo per consumo familiare. Poi, verso il 1990, con i figli Marco e Cinzia si comincia a pensare alla produzione di vino in maniera più imprenditoriale: iniziano i reimpianti dei vigneti, una maggiore attenzione ai diversi terroir (i vigneti sono divisi tra Montespertoli e Sant’Ansano, nel comune di Vinci) e si razionalizza la produzione.
Attualmente, sotto la spinta di Manuela Marzi, moglie di Marco, coadiuvata dalla nuova generazione, l’azienda ha dato un’ulteriore spinta al suo sviluppo. I vigneti occupano circa 12 ettari e gli impianti vedono la presenza di solo vitigni autoctoni, come il sangiovese, il ciliegiolo e il trebbiano. La conduzione è biologica, il che comporta soprattutto l’uso di tecniche e tradizioni volte alla difesa attiva della biodiversità locale, inerbimento dei filari, semina di essenze biocompatibili con i vigneti e sovescio (a proposito di sovescio, la lupinella è una pianta, appartenente alla grande famiglia delle leguminose, che cresce spontanea in quella zona e che spesso fiorisce tra le vigne, dove contribuisce al sovescio).
Il consulente enologico esterno è Luca D’Attoma, ben noto per la sua impostazione “bio”, e la produzione vede l’utilizzo contemporaneo di legno, cemento e anfore, quest’ultime della famosa ditta Gusmano & Manetti, secondo uno schema innovativo e molto interessante nei risultati. L’immagine è molto curata, come rivelano le belle etichette disegnate dall’artista americano Don Carney, con il quale l’azienda ha un rapporto già avviato per il design di alcune maioliche artistiche.
Si producono tre vini, un bianco da trebbiano, un rosato a base sangiovese e un Chianti da uve sangiovese con saldo di ciliegiolo, che nella versione 2017 ci ha favorevolmente impressionato per la sua personalità.
Chianti Docg La Lupinella Rossa 2017
89/100 - € 10
Da uve sangiovese, con saldo di ciliegiolo, matura un terzo in cemento, un terzo in tonneau e un terzo in botte grande. per almeno 10 mesi. Rubino classico, olfatto intenso e intrigante, leggermente speziato, con accenni floreali di viole e frutti rossi. Trama gustativa media ma molto progressiva con tannini levigati e una fresca sapidità; il finale è succoso e molto piacevole. Un vino da bere.
10.000 bottiglie.
La Lupinella Bianca 2018
88/100 - € 17
Da uve trebbiano, vinificazione in orci di terracotta (anfore). In fermentazione, viene aggiunto un 2% circa di acini integri, selezionati e diraspati a mano. Rimane in anfora per almeno 6 mesi. Paglierino carico, ha un olfatto non ossidativo con accenni di anice, toni floreali e un leggero sentore di pesca. Equilibrato nel suo stile e composto. Bocca interessante, ben articolata grazie a un’inaspettata salinità e una trama non troppo pesante; il finale è persistente e in buona corrispondenza olfattiva.
3.000 bottiglie.
La Lupinella Rosa 2019
87/100 - € 9
Da uve sangiovese, un terzo del mosto fermenta lentamente circa 20 giorni in orcio, il rimanente in acciaio dove affina sui lieviti quasi 5 mesi senza effettuare la fermentazione malolattica. Rosa scarico quasi cipria. Al naso troviamo la pesca bianca e un tocco floreale, buona la trama gustativa, nervosa e agile, che porta al finale leggermente mandorlato ma saporito.
3.000 bottiglie.
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29/01/20 | Redazione |