L’ironia di Rodolfo Cosimi

di Riccardo Viscardi 31/03/15
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L'ironia di Rodolfo Cosimi

Montalcino è animato da personalità interessanti con una vita precedente alla produzione di Brunello decisamente particolare. Tra queste persone possiamo tranquillamente inserire Rodolfo Cosimi detto Rudy. Rudy si può definire "un tipo da corsa" sia per i suoi trascorsi motociclistici importanti, campione europeo di corse in salita ed altri allori, sia per i rally cui si è dedicato in “vecchiaia”, con ottimi risultati. Ma la mentalità da corsa è sempre presente nelle cose che fa.

L’azienda Il Poggiolo è nata nel 1971 grazie al padre di Rudy, Roberto, che morì piuttosto giovane, lasciando a Rudy ed al fratello Renzo l’onore e l’onere di continuare la sua opera. I fratelli si sono divisi da qualche anno ma il marchio è rimasto a Rodolfo che ne è sempre stato l’uomo immagine. Un'immagine ottima con numerosi riconoscimenti soprattutto all’estero ma anche in Italia grazie ad una politica peculiare di innovazione, ricerca e rispetto verso la tradizione sia paterna che di Montalcino.

In azienda si producono da tantissimo tempo tre tipologie di Brunello che rispondono alla differente peculiarità dei territori vitati. Il Brunello Poggiolo che è estremamente tradizionale nella fermentazione e nell'elevazione in legno. Poi c’e il Beato, che tende ad uscir l’anno successivo al Poggiolo e che nacque con un cambio nelle fermentazioni, soprattutto per le macerazioni più brevi ed una maggiore attenzione al loro profilo di temperatura; ma anche come ricerca di un utilizzo diverso del legno evolutivo sia come dimensioni che come tipo di legno. Infine abbiamo il Terra Rossa che deriva da una porzione particolare di vigna che insiste su terreni ricchi di ferro e manganese da cui il nome. Una visione laica e tesa alla ricerca per esaltare il proprio potenziale vitivinicolo.

Ultimamente Rudy ha sperimentato nuove vie per il sangiovese, all’inizio per gioco, l’idea di spumantizzare i sangiovese fu presa in seguito ad una annata poco favorevole con uve non mature e quindi si pensò che invece di fare un brutto Brunello era meglio berselo in maniera diversa; il progetto “Le mie bollicine” parte così, con 18 mesi di permanenza sui lieviti. Non essendo ancora soddisfatto del risultato Rudy ha deciso per le prossime annate un allungamento fino ai 36 mesi di riposo sui lieviti onde ottenere maggiore complessità. Quindi uscirà in contemporanea al Brunello della stessa annata.

Altro progetto alternativo e "velatamente" polemico è quello che coinvolge due nuovi vini aziendali: Bionasega e Bionasega da Corsa. Il concetto dietro questo vino è che il produttore si è un po’ annoiato della moda imperante che ha fatto del “bio” più che un modo di essere e vivere, un metodo “commerciale”; quindi questi vini sono vini convenzionali che il pubblico dimostra di apprezzare. In effetti nel mondo vitivinicolo italiano bisognerebbe trovare un po’ di normalità visto che la tendenza al “fenomeno”è in grande ascesa. Irriverente fino in fondo, del Bionasega non è conosciuto l’uvaggio che, come dice la scheda tecnica, è“C.M” , che non è l’acronimo di vitigni vari, bensì di - diciamo - “cavoli miei”. Un po’ di autoironia ci è piaciuta con il concetto base che diventa: se ti piace lo compri, se non ti piace lo lasci sullo scaffale.

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