Donnafugata sull’Etna

La storica azienda di Marsala arricchisce la sua presenza ramificata sull’isola con la tenuta etnea in un luogo di straordinario fascino.
Sembra banale dirlo, ma il fascino dell’Etna non colpisce solo chi viene “dal continente”, ammalia anche i siciliani stessi, prova ne sia che tutti i maggiori produttori isolani prima o poi sono approdati sul vulcano.
L’arrivo di Donnafugata risale al settembre 2016, con l’acquisto di 18 ettari già vitati (di cui 5 ad alberello) e 18 da vitare sul versante nord dell’Etna, in 6 diverse contrade: in comune di Randazzo, intorno ai 750 metri di quota, nelle contrade Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara, e in comune di Castiglione di Sicilia nelle contrade Marchesa e Verzella a circa 730 metri.
In realtà il fascino dell’Etna aveva colpito già il patriarca Giacomo Rallo, che negli anni ‘70 aveva pensato di acquistare qui, ma poi l’attività di famiglia era a Marsala e lì fondò la sua azienda – con la moglie Gabriella - nel 1983, per partire poi alla conquista di Pantelleria e della Sicilia Occidentale. Il resto è storia nota. Ma i figli Antonio e José non hanno dimenticato questa passione del padre e hanno iniziato ad “esplorare” i territori del vulcano, con l’aiuto di Ernesto Del Campo, già sindaco di Randazzo, e l’agronomo palermitano Sandro Giuffrida, che dal 2004 lavorava sull’Etna. Con loro hanno creato un gruppo di professionisti, cui si è aggiunto l’agronomo Francesco Ferreri, per seguire questa nuova avventura.
Il debutto dei vini Etna Doc targati Donnafugata è del 2018, ma i progetti in ballo sono tantissimi e vanno nella direzione dei cru o, per meglio dire, delle diverse Contrade, per sottolineare le differenze tra terreni che devono la loro particolare composizione alle sciare, gli accumuli di lava dovuti alle diverse eruzioni che si susseguono da secoli. È già in commercio il Fragore, dalla Contrada Montelaguardia dove la colata lavica risale al 1614-1624, e presto dovrebbe vedere la luce il Contrada Marchesa, che abbiamo assaggiato in botte e che ha rivelato una personalità ben distinta.
La cantina si trova all’interno del Parco dell’Etna, in contrada Statella, a Randazzo, ed è un capannone del ’71, brandizzato nel classico stile aziendale, basato su colori vivi e sulle etichette illustrate da Stefano Vitale, che raccontano ogni vino con uno stile indimenticabile.
Etna Rosato Sul Vulcano 2018
90/100 - € 19,50
Da uve nerello mascalese, prima raccolta (40%) nei migliori vigneti. Acciaio. Rosa cipria intenso, note olfattive agrumate, con fragoline e susine. In bocca è molto fresco e croccante, salino con toni fumé, “vulcanici”, e un leggero finocchietto. Molto piacevole e saporito, verticale, di carattere.
Etna Bianco Sul Vulcano 2017
91/100 - € 22
Da uve carricante 80%, con grecanico, catarratto, minnella e ansonica da vecchi vigneti. 8 mesi di affinamento sui lieviti, 60% in cemento e 40% in legno. Paglierino dorato. Al naso erba limoncina, note fumé e cenni tropicali. All’assaggio è verticale, con alta acidità ma abbastanza cremoso per un insieme equilibrato.
Etna Rosso Sul Vulcano 2016
90/100 - € 19,50
Da uve nerello mascalese. Matura 14 mesi 40% in vasca e 60% in barrique. Rubino chiaro. L’impatto olfattivo è sui piccoli frutti rossi accompagnati da anice e una lieve speziatura. In bocca è fresco, dalla struttura leggera, con tannicità fine e sorso quasi morbido.
Etna Rosso Contrada Montelaguardia Fragore 2016
93/100 - € 55
Da uve nerello mascalese. Matura 14 mesi in barrique. Rubino più carico. Naso intenso con toni floreali di viola, la speziatura della cannella, il fruttato del ribes, cenni di grafite e polvere pirica. All’assaggio risulta di corpo, con tannini di grinta educata e una buona acidità. Un sorso ben definito e di ottima persistenza.