Neromoro Nicodemi, il lato cupo delle Colline Teramane (2)

di Francesco Annibali 16/10/20
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Verticale bottiglie Neromoro Riserva Fattoria Nicodemi

Prosegue la chiacchierata con Elena Nicodemi, proprietaria col fratello Alessandro dell’omonima azienda abruzzese.

Abbiamo inquadrato ieri l’azienda e le sue caratteristiche (Neromoro Nicodemi, il lato cupo delle Colline Teramane (1)), ancora qualche domanda a Elena Nicodemi e poi ci caliamo nella degustazione di 5 annate del loro vino di punta, il Neromoro, Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane.

DoctorWine: A quasi 20 anni dalla nascita della Docg Colline Teramane è possibile tirare delle conclusioni?

Elena Nicodemi: Il Colline Teramane Docg nasce nel 2003 con un disciplinare molto rigoroso in termini di rese per ettaro e per modalità di affinamento, sia nella versione “normale” che per la riserva. I produttori teramani avevano individuato nella nuova denominazione quel prodotto da immettere sul mercato con la loro etichetta di maggior pregio, quindi vini di fascia premium e super-premium. La conseguenza è stata una produzione totale troppo esigua per essere impattante sul mercato. Cinque anni fa il Consorzio Colline Teramane ha apportato una modifica per la versione Docg “normale” snellendo il disciplinare riguardo le modalità di affinamento, rendendo non obbligatoria la maturazione in legno e abbreviando i tempi di immissione al consumo. Questa variazione è stata accolta molto positivamente dai produttori, tanto che molte aziende del nostro territorio stanno “convertendo” gran parte della loro produzione sotto la denominazione Docg Colline Teramane. L’aumento di bottiglie prodotte sta certamente rendendo questa denominazione e di conseguenza il nostro territorio più visibile al mercato. Questa modifica al disciplinare ha inoltre determinato un cambiamento generale sullo stile dei vini annata che si presentano più “alleggeriti”, con una tessitura meno fitta risultando più dinamici e freschi. Sicuramente i numeri non sono ancora sufficienti e abbiamo ancora molto strada da percorrere, ma i risultati fin qui raggiunti sono incoraggianti. La nostra visone è comunque molto positiva e propositiva perché ad oggi la Docg Colline Teramane rappresenta l’unico Montepulciano che, con l’obbligo di l’imbottigliamento in zona d’origine, identifica in maniera indissolubile un vino ed il suo territorio.

DW: C’è qualche annata di Neromoro che vi piace particolarmente?

Il Neromoro (come accade per tutti i vini che produciamo) è cresciuto insieme a noi. Ogni annata è l’occasione per capire e imparare qualcosa in più sulle uve raccolte da questo vigneto. Forse per questo sono le ultime annate che trovo più vicine all’idea a cui vorrei corrispondesse questo vino. Posso affermare che la 2013 e la 2015 ad oggi sono le annate che preferisco. Il 2013 ha avuto un andamento climatico abbastanza equilibrato che nel vino ci ha regalato grande eleganza. Il 2015 è stata un’annata molto più siccitosa con un’estate molto calda. Il vino ci restituisce questo calore con una notevole struttura, il suo ventaglio odoroso mi incanta, ma allo stesso tempo la sua acidità lo tiene sempre “su” senza mai stancare.

DW: Quali sono i vostri mercati migliori in Italia e all’estero?

EN: Come precedentemente accennato la nostra azienda esporta quasi l’80% della produzione. Fino ad oggi il nostro mercato più importante è stato quello statunitense che assorbe quasi il 25% della nostra produzione. In Europa abbiamo ottimi risultati nei mercati maturi e certamente il mercato tedesco ha un peso rilevante per le nostre esportazioni. Ma i nostri vini sono presenti anche in Olanda, Belgio, Svizzera, Irlanda, Giappone e Brasile… Da qualche anno abbiamo iniziato a esportare in Australia e a Singapore. Per quanto riguarda il mercato italiano, purtroppo un’azienda piccola come la nostra paga lo scotto di non potersi permettere economicamente la gestione di una rete agenti nazionale e rispettivi capi aree. Stiamo comunque incrementando le vendite anche sul mercato domestico avviando collaborazioni con piccole distribuzioni che propongono vini di nicchia. Certamente la nostra regione è il territorio sul quale riusciamo a vendere con risultati più soddisfacenti.

La degustazione

Come detto, tutti i vini sono 100% montepulciano e maturano in barrique di rovere francese (50% nuovo, 50% di secondo e terzo passaggio) per 18 mesi.

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2015 

95/100 - € 27

Rubino nero coprente. Apre subito senza riduzioni su note scure, di corteccia, poi viole su un fondo di ciliegia, una piacevole sfumatura animale. Fresco in attacco, corpo solo ottimo, colmo di note di ciliegia e viole, finale di corteccia, cupo, molto buono. Il tannino è dolcissimo. Una squisitezza.  
 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2014 

94/100 - € 27

Rubino deciso non coprente con lievi riflessi granata. Più umorale al profumo, terra bagnata, viole, radice di liquirizia. Leggermente (e inaspettatamente) più corposo, e anche più fresco, del 2015 in attacco di bocca, più pieno, finisce saporito, su note di terra bagnata e ciliegie, con un tannino leggermente ruvido. Sorprendente e longevo. 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2013 

96/100 - € 27

Rubino nero coprente con lievi sfumature granato. Affumicato, piacevole sfumatura animale, un tocco di goudron, su una solida base di viole e ciliegie, tutto molto amalgamato. Al palato il vino è sì corposo, ma sfumato, affumicato, finisce sapido. Un capolavoro. 
 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2008 

89/100 – n.d.

Rubino granato coprente. Apre su una nota di legno dolce (vaniglia, cioccolato), poi amarene, goudron. Il palato è avvolgente addirittura, ma il tannino tende ad asciugare – una rarità in un Montepulciano d’Abruzzo.
 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2006 

85/100 – n.d.

Il colore è impressionante, nero viola profondo e lucido, non toccato dal tempo. Dopo un impatto nettamente dominato dal legno (cioccolato, cocco), il vino apre a una nota di amarena e terra bagnata. Palato molto ricco, quasi solido, tannino morbido, ma il vino è dominato dal legno. Francamente un po’ a corto di personalità. Solo per gli amanti dello stile.

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Neromoro 2001 

91/100 – n.d.

Rubino granato profondo, coprente. Dopo una nota iniziale di vaniglia il vino apre a un profumo di ciliegie, tartufo nero e un tocco di terra bagnata. Il palato è pieno, con ricordi di goudron, il finale fresco. L’unico Neromoro colto all’apice, a disegnare il ritratto di un vino cupo e avvolgente, con un finale ammandorlato/amaricante, che negli anni 10 si è spogliato delle note di legno eccessive, migliorando. Il lato cupo e avvolgente delle Colline Teramane.

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