Il giornalista Antonio Villoresi ci ha lasciati
Si e spento ieri a Firenze dopo una lunga malattia, il giornalista, per anni cronista de La Nazione, Antonio Villoresi protagonista dei fatti più importanti di cronaca fiorentina degli anni Settanta e Ottanta.
Nato a Firenze nel 1944, giornalista professionista dal 1974, comincia la sua attività al Giornale del Mattino e a Nazione Sera. Entra dopo poco al quotidiano La Nazione di Firenze prima come corrispondente da Sesto Fiorentino, suo luogo di nascita e di crescita a cui è rimasto sempre legato, e poi nella redazione cronaca, voluto dal capocronista Elvio Bertucelli, segnando un’epoca del giornalismo fiorentino.
È stato cronista di nera e di giudiziaria come protagonista dei grandi fatti; dai delitti, alle vicende del mostro, fino agli anni del terrorismo e delle stragi degli anni Settanta/ Ottanta. Passa poi anche alla redazione Interni e agli Esteri. Agli inizi degli anni Novanta è alle pagine dell’Economia.
Ha collaborato come esperto con il Quotidiano Nazionale per le pagine dell’Agricoltura e ha scritto libri sul vino e su Firenze fra i quali “Vino a Firenze” e “Firenze la cucina in tasca” tradotto anche in inglese. Fra i primi, se non il primo, in Toscana, a scrivere di vino sulle pagine di un quotidiano, ha tenuto rubriche già di stampo innovativo.
Appassionato di storia medievale e di latino da sempre, ha organizzato come ideatore e promotore, diversi incontri fra studiosi internazionali sui temi che legano “l’età di mezzo” all’Europa contemporanea. Nel Duemila in occasione dei Settecento anni della Divina Commedia ha chiamato attori, cantanti e personaggi della cultura a leggere i canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso in Piazza Signoria, evento segnalato dalla stampa internazionale.
È stato corrispondente de Il Tempo di Roma e vice corrispondente del collega Pierandrea Vanni per Il Giornale di Montanelli. Dopo il pensionamento, ha fatto parte della commissione esami per giornalista professionista dell’Ordine Nazionale Giornalisti, a Roma.
Un cronista vero, con lo sguardo sempre rivolto ai fatti, che ha affrontato l’evolversi della alattia con consapevolezza e una forza che gli derivava dalla sua profonda umanità e dall’amore profondo per la vita.m
Lascia oltre alla moglie Annamaria le due figlie, Laura e Simona e due nipoti, alle quali porgiamo sentite condoglianze. I funerali si terranno oggi, 3 ottobre, allew ore 16 alla basilica di San Miniato a Monte da padre Bernardo.