I premi speciali

di Redazione 07/10/16
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I premi speciali

Abbiamo voluto focalizzare alcuni vini, sottolineare l’operato di alcune persone, per rendere la guida anche un modo per fornire un punto di vista sul mondo del vino italiano. Undici premi, sei assegnati a vini e cinque a persone o aziende, che di persone son fatte.

Ma andiamo con ordine.

Il premio al miglior vino rosso dell’anno è andato al Taurasi Riserva 2007 di Perillo, un vino realmente straordinario che esce dopo quasi 10 anni di maturazione e affinamento. Tra i bianchi il migliore, secondo noi, è stato il Castelli di Jesi Verdicchio Classico Villa Bucci Riserva 2013, prodotto da quell’istituzione del mondo del vino che è Ampelio Bucci. Il premio per le bollicine va a quel grandissimo classico che è il Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005 delle Cantine Ferrari. Non c’è bisogno di dire altro per ricordare il ruolo che hanno i fratelli Lunelli nella spumantistica italiana di qualità.

La particolarità del vino dolce dell’anno è che... non è dolce, ma è un vino da meditazione, il più grande che ci sia in uscita sul mercato. Stiamo parlando del grandissimo Vecchio Samperi della cantina di Marco De Bartoli ed è un premio che assegniamo con commozione, pensando a cosa ha significato Marco per la vitivinicoltura della sua terra. Il vino col miglior rapporto qualità/prezzo stavolta viene dal Lazio: è il Tellus Syrah 2015 della Falesco, un’azienda moderna che sa coniugare grandi numeri con alta qualità e buoni prezzi.

Abbiamo poi il premio alla qualità diffusa, dedicato a quel vino che coniughi alta qualità e tiratura in diverse centinaia di migliaia di bottiglie. Si è imposto, quasi da solo, un vino famoso in tutto il mondo e che da decenni è considerato l’emblema di un territorio che tutto il mondo conosce, si tratta del Chianti Classico Gran Selezione Riserva Ducale Oro della Ruffino.

E passiamo alle aziende.

L’altoatesina Cantina Terlano/Terlan è l’azienda dell’anno. Si tratta di una cantina che ogni anno ci lascia sbalorditi per l’altissimo livello di tutta la sua gamma di vini e con la quale siamo quasi in difficoltà nel dover limitare il numero di “faccini” conferiti (ben 3 quest’anno). Non poteva essere che lei a ricevere questo premio. Il produttore emergente, invece, l’abbiamo scovato in un territorio più che classico, ma dove è ancora possibile scoprire nuove, interessanti realtà. È l’azienda Vallepicciola in Chianti Classico, un angolo di Paradiso senese dove “anche gli angeli bevono vino”, visto che oltre ad essere un luogo paradisiaco i vini vengono proprio bene (e passatemi l’ironica citazione cinematografica).

Il premio alla cooperazione va a un colosso del settore: la Cavit, l’antica cooperativa trentina di secondo livello che produce con vera maestria oltre 60 milioni di bottiglie e i tre quarti di tutto il vino prodotto in provincia di Trento. Venendo infine alle persone, nominiamo enologo dell’anno il Dottor Lorenzo Landi, toscanaccio di Pescia che, pur essendo affermato da anni, continua a studiare e ad aggiornarsi in giro per il mondo, soprattutto in Francia. E i risultati si vedono: i vini che produce sono sempre ben fatti e sanno rispecchiare il territorio e la filosofia del produttore senza minimamente denunciare la mano che c’è dietro. Un gran pregio, secondo noi.

Per concludere, abbiamo il premio alla vitienologia sostenibile, che quest’anno va al professor Attilio Scienza, per i suoi studi sulla cisgenetica della vite. Si tratta di studi che prendono spunto dalla medicina, con la correzione del genoma umano allo scopo di correggere alterazioni genetiche che causano malattie. Applicando la stessa tecnica di correzione del genoma alla vite è possibile produrre piante che sviluppino una resistenza naturale ad alcune malattie, come per esempio l’oidio o la peronospora. Attenzione: non si tratta di transgenesi, cioè di OGM, ma di cisgenesi, cioè la modifica di alcuni geni presenti nella stessa specie. Una sorta di “tonsillectomia preventiva” del DNA, insomma.

 

Ricapitolando:

Vino rosso dell’anno: Taurasi Riserva 2007, Perillo, Campania

Vino bianco dell’anno: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Villa Bucci 2013, Bucci, Marche

Vino vivace dell’anno: Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, Cantine Ferrari, Trentino

Vino dolce dell’anno: Vecchio Samperi, Marco De Bartoli, Sicilia

Vino dal miglior rapporto qualità/prezzo: Tellus Syrah 2015, Falesco, Lazio

Premio qualità diffusa: Chianti Classico Gran Selezione Riserva Ducale Oro, Ruffino, Toscana

Azienda dell’anno: Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige

Il produttore emergente: Vallepicciola, Toscana

Premio cooperazione: Cavit, Trentino

L’enologo dell’anno: Dottor Lorenzo Landi

Premio vitienologia compatibile: Professor Attilio Scienza

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