Locanda Radici: biodiversità in cucina

di Antonella Amodio 17/05/23
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Angelo e Giuseppe D'Amico

È il sogno realizzato dello chef Angelo D’Amico in una locanda fatta di affidabilità, di cucina salutare, gustosa e dall’anima mediterranea.

Si ritorna sempre con piacere a Melizzano, nel cuore del Sannio, alla Locanda Radici dello chef Angelo D’Amico, divulgatore di una cucina che coniuga passato, presente e futuro con grande armonia e con alto livello di qualità, abbinata a tecnica e conoscenza delle materie prime. Tutto ciò è merito non solo dell’innato talento e trasporto dello chef per la gastronomia, ma anche del bagaglio di esperienze culinarie che fanno parte del suo background lavorativo, che vede tra l’altro collaborazioni con Enrico Derflinger, Carlo Cracco, Alain Passard e una lunga sosta nelle cucine di Antonello Colonna a Labico. 

Locanda Radici sa molto di “zona confort”, di affidabilità, di cucina salutare, gustosa e dall’anima mediterranea, che si affianca a un servizio attento e qualificato a cura del maître sommelier Giuseppe D’Amico, che va di pari passo alla cucina di Angelo, che ha anche un occhio attento alla sostenibilità, al risparmio energetico e al fattore umano puntando alle piccole produzioni agricole.

Ispirata alla cucina tradizionale della nonna Lucia, la proposta gastronomica vede piatti della memoria eseguiti con mano contemporanea, coniugando ingredienti di montagna, di collina, di pianura, di orto (suo personale) e di mare, con un tocco leggero e creativo. A tavola c’è tanta biodiversità, iniziando dalle produzioni locali che vedono il prosciutto di Pietraroja, il tartufo bianco di Ceppaloni, le lumache sannite, il burro del Matese, l’agnello laticauda, la mela annurca di Sant’Agata dei Goti, i funghi del Monte Taburno e il pesce freschissimo dell’Arcipelago campano, il tutto condito con oli extravergine di cultivar regionali di alto profilo. 

Dal menù emerge tanta pasta fatta a mano, come il Tagliolino 38+1 con tartufo bianco di Ceppaloni e acciughe di Cetara, i Raviolini con salsiccia, broccoli e mela annurca, il Cacio e pepe (omaggio ad Antonello Colonna) e i Cappellacci allo scarpariello. Poi coniglio, costine di agnello, anatra, vitello e pescato giornaliero che sposano verdure di stagione. Completano l’offerta i dessert, la ricca selezione dei formaggi e la splendida carta dei vini particolarmente profonda e curata. 

La luminosa sala veranda, che conta una cinquantina di coperti, rivolta sul panorama della campagna sannita, contribuisce a realizzare il senso del bello, del buono, del sano e del bio-diverso che ha tanto a cuore la Locanda Radici. 

Ottimo rapporto prezzo/qualità, con menù dai 30 agli 80 euro escluso i vini. 

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Locanda Radici
06/03/17 Redazione Aperto dal Martedì alla Domenica, Pranzo e Cena Domenica sera e Lunedì chiuso




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