Beverino e opulento

Anche Striscia la Notizia prende di mira la retorica del vino, con Enzo Iacchetti che colpisce una certa terminologia da frasi fatte.

La retorica vinicola colpisce ancora. Dopo l’esilarante presa in giro del sommelier da parte di Antonio Albanese ora è la volta di Striscia la Notizia su Canale 5 e di Enzo Iacchetti, col suo tormentone “beverino” e “opulento”. Definizioni evidentemente legate a una terminologia ormai comica, anche se da parte di qualcuno inconsapevolmente. Ci potremmo aggiungere anche “generoso”, come il vino nella Cavalleria Rusticana di Mascagni, oppure il “nerbo saldo” di veronelliana memoria, e la frittata comunicativa sarebbe ancora più evidente.

Linguaggi, espressioni, terminologie desuete, che sanno di muffa e di retorica e fanno sorridere nella migliore delle ipotesi. Ovviamente c’è anche una retorica contemporanea, frasi fatte e ricorrenti nel modo di parlare di parecchi appassionati, “verticale”, “minerale”, “naturale”, “vino gastronomico”, aggettivi e definizioni che quasi sempre lasciano il tempo che trovano, hanno significati nebulosi, ognuno le interpreta e le usa come più gli piace, e non è detto che lo si faccia con intenzioni condivise. Ma si usano lo stesso, come delle parole d’ordine per dimostrarsi competenti, per dare “peso” ai propri pareri su questo o su quel vino.

Visti dall’esterno e da persone non necessariamente così interne al mondo del vino, fanno la figura dei fissati. Non è qualcosa che appartiene solo al nostro settore. Ci sono grandi cultori di musica che si esaltano nella citazione della formazione dei gruppi rock o jazz più che nell’ascolto dei loro brani, tanto per fare un altro esempio. Ma è abbastanza evidente che si tratta di innocenti perversioni, che portano a guardare non la luna ma il dito che la indica, e che alla fine non servono neanche a legittimarsi come persone particolarmente competenti agli occhi dei più.

Intanto prendiamoci il simpatico sberleffo di Iacchetti e noi del vino pensiamoci su, sorridendo di noi stessi.