Heimbourg nelle mani di Zind Humbrecht

Il vigneto Heimbourg di Turckheim in Alsazia è una sorta di Grand Cru non ufficiale, da cui Zind Humbrecht ricava grandi vini.

Ai tempi della controversa classificazione dei Grand Cru alsaziani del 1975, che tra le altre cose non previde la creazione della fascia intermedia dei Premier Cru (se volete saperne di più date uno sguardo qui), e che fu piegata a logiche commerciali e di potere, il vigneto Heimbourg di Turckheim non fu – inaspettatamente – promosso. Ma se parlate con i maggiori conoscitori dell’Alsazia, vi risponderanno che si tratta di un paradosso analogo a quello del Perrières di Meursault, in Borgogna: ovvero quello di un vigneto Grand Cru a tutti gli effetti, irretito nelle sabbie mobili della burocrazia e nei casi della Storia.

Esposto ad ovest con una pendenza notevole, nutrito di un terreno calcareo argilloso, Heimbourg dà vini espressivi sin da giovani e potenti, esotici e con un potenziale di longevità ragguardevole.

Nelle mani di Zind Humbrecht, che da trent’anni continua ad essere il produttore alsaziano che meglio concilia muscoli e ricami (nonché uno dei massimi bianchisti del Mondo), non è difficile aspettarsi sempre bottiglie di prim’ordine. E a prezzi tutto sommato accettabili.

Alsace Pinot Gris Heimbourg 2014

Da uve pinot gris. Matura in botte grande. Dorato con riflessi vagamente ramati, consistente, al profumo è aperto, intensissimo, su note di marmellata di pesca, mela cotogna, buccia di pera, pan di spezie, pietra focaia, e un tocco di litchi quasi da Gewürztraminer. Corposo e cremoso in attacco, con la lieve dolcezza perfettamente fusa, chiude asciugandosi e assottigliandosi, su note di mela cotogna e pietra focaia.

Le doti strutturali e l’esuberanza aromatica non ingannino: i grandi Pinot Gris alsaziani sono straordinari vini da tavola. Per la nostra esperienza, forse i migliori bianchi in senso assoluto per le carni bianche “importanti” come la faraona e il vitello.

92/100

35 Euro

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