Pinot Bianco Toros, una chicca dal Collio

di Francesco Annibali 05/09/19
3401 |
|
franco toros vignaiolo

La piccola azienda di Franco Toros si trova a Novali, in una delle zone magiche del Collio, ad est di Cormòns e molto vicino al confine con la Slovenia.

Franco Toros mi attende in piedi di fronte al portone della sua casa azienda, come un guardiano, con lo sguardo sincero e lievemente triste tipico delle persone della zona. Siamo nel Collio goriziano, territorio collinare a forma di grande C, con la pancia della C rivolta verso la Slovenia. Anzi, le colline che lo compongono spesso stanno proprio in Slovenia, nel senso che l’andamento irregolare del confine divide alcune zone abbastanza a casaccio, tanto che ci sono produttori che hanno la casa in Slovenia e la cantina (a pochi metri) in Italia.

L’azienda Toros sta per la precisione a Novali di Cormòns, a un minuto di auto - volendo esagerare - dal confine con la ex Jugoslavia. Qui, che per secoli è stato territorio dell’impero asburgico, c’era una classificazione simile a quella della riva sinistra di Bordeaux del 1855, cosa che la dice lunga sulla reputazione e la qualità dei vini di questo fazzoletto di terra nel cuore del Collio.

Quella di Franco Toros è una azienda familiare presente in zona dal 1648, ma il nome tradisce una lontana origine greca. L’azienda è di limitate dimensioni, con la vigna allevata a guyot semplice su un territorio elegantemente ondulato, per un totale di 12 ettari, spezzettati attorno alla casa azienda. Le piante affondano in un terreno completamente inerbito, sul quale l’irrigazione non è mai praticata.

Collio, ovvero l’esito di un clima caldo mediterraneo, con l’Adriatico a poche decine di chilometri, e un terreno, tipico della zona, chiamato ponca, mix di arenarie e marne di origine marina: cosa che spiega il carattere corposo e avvolgente e i profumi intensi ma mai appuntiti dei vini della zona.

Giustamente associato al friulano, quello che una volta si chiamava tocai, il Collio in realtà riesce ad esprimere, insieme ai Colli Orientali e all’Alto Adige, anche i più grandi Pinot Bianco d’Italia: vini che non solo mantengono l’eleganza e le meravigliose note di frutta bianca del vitigno, ma che mettono su anche un corpo di tutto rispetto, mantenendo beva. Una sorta di quadratura del cerchio per un vino che purtroppo resta per il momento una chicca per zona, visto che la vigna dedicata al vitigno è un magro 4%.

Ma il pinot bianco trova in Toros un interprete d’eccezione, capace non solo di esprimere al meglio varietà e territorio, ma anche di regalare un vino che nel tempo non solo regge, ma addirittura acquisisce sfumature e profondità.

Franco è un uomo tuttofare, segue vigna e cantina in prima persona, ma ho imparato tanto da Josko Gravner, che peccato che non faccia più chardonnay e sauvignon, mi dice.

Ad aiutarlo, le due figlie.

Doctorwine: Lei ha una preferenza tra i vini che produce?

Franco Toros: In realtà no, anche se amo molto lo Chardonnay.

DW: Che tipo di lavoro svolge in cantina?

FT: Dopo aver raccolto l’uva ben matura con una vendemmia a mano, faccio una vinificazione in bianco classica, senza macerazione prefermentativa, con pressatura soffice e decantazione a freddo.

DW: In zona i bianchi importanti maturano spesso in legno piccolo.

FT: I miei li affino quasi esclusivamente in acciaio, solo una piccola parte fermenta e matura in barrique nuove. Al primo travaso faccio l’assemblaggio, poi non ne faccio altri di travasi, per non fiaccare il vino e non usare troppa anidride solforosa.

DW: Come va il mercato?

FT: Bene, fortunatamente. Oltre che in zona, vendiamo bene in Slovenia, Austria, Germania. 

Tutti i vini sono pinot bianco 100%. Il 90% del vino affina in acciaio, il resto fermenta e matura in barrique nuove.

Collio Pinot Bianco 2018 

96/100 - € 22

Giallo paglia con note verdi e dorate. Al naso mela renetta, crosta di pane, lieviti, fiori di glicine. In bocca è complesso, grasso con inizio fresco che poi evolve con grande pressione, ottimo equilibrio, molto corrispondente, soprattutto nelle note di lievito e mela, lungo, senza cedimenti.

 

Collio Pinot Bianco 2013

95/100 - € 22

Il colore è molto fresco e vitale, il profumo apre su note lievissime di cenere e mandorla secca, semi di mela, dopo pochi minuti il frutto prende il sopravvento, con un profumo netto di mela golden e un lieve tocco balsamico. Il palato è avvolgente, tipico dei grandi Collio, il sapore squisito di frutta bianca e gialla dolcissima, il finale pieno e salino, su note di mela e cenere. Magnifico vino! 

 

Collio Pinot Bianco 2012

93/100 - € 22

Dorato vivo deciso, appena più evoluto del 2013, al profumo è netto di crema, mela golden, clorofilla. Il palato trabocca letteralmente di frutto, il corpo è avvolgente, il sapore squisito. Un vino ancora più fruttato ma appena meno sfumato del 2013. Da berne a secchi, per dirla col Direttore Cernilli. 

 

Collio Pinot Bianco 2006

98/100 - € 22

Quando si pensa ai grandi bianchi del Collio il pensiero non va automaticamente alle capacità evolutive, ed è anche per questo che di fronte a un tale capolavoro sono rimasto basito. Paglierino dorato, il profumo va dalla pietra focaia alla rosa bianca, dal sasso di fiume alla mela golden. Il palato è ancora migliore: sul corpo avvolgente e fruttato si sono innestati toni di incenso e cenere, con un finale pieno, sostanzioso, ma anche sinfonico. 

Prodotti Correlati





Editoriale della Settimana

Eventi

Maggio 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
·
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL