Valle Isarco presenta il suo Pinot nero di montagna

di Flavia Rendina 20/12/22
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Cantina Valle Isarco Pinot Nero Aristos

È un Pinot Nero il primo vino rosso scelto dalla cantina cooperativa Valle Isarco per andare ad arricchire la propria linea di punta Aristos. 

Questa etichetta di Pinot Nero arriva per consolidare un periodo di crescita che la cantina, che ha sede a Chiusa ma 135 soci sparsi in tutta la Valle Isarco, ha avviato già da qualche anno e che la sta vedendo crescere in termini sia produttivi che qualitativi, vantando, in ultima istanza, l’ingresso come consulente enologico anche di Riccardo Cotarella nel 2020.

«La nostra è la cantina con il vigneto più alto d’Italia – racconta il Direttore generale Armin Gratl – oltre la metà delle vigne si trova infatti oltre i 750 metri di altitudine, per questo è da sempre specializzata nella produzione di vini bianchi, in particolare da uve Kerner, Sylvaner, Grüner Veltliner, Müller-Thurgau, Riesling e Traminer aromatico. Ritenevamo però fosse il momento di fare anche un rosso importante. A disposizione avevamo vigneti di Schiava, Lagrein, Zweigelt e Pinot Nero: la scelta è ricaduta su quest’ultimo perché eravamo convinti fosse in grado di esprimersi con maggiore eleganza». La sperimentazione è durata cinque anni, fino alla decisione finale di imbottigliare il primo nato, con l’annata 2020.

«Il vigneto di origine si trova a Campodazzo, a 600 metri di altitudine con esposizione sud-sud-est su terreni porfirici con depositi calcarei di roccia dolomitica – spiega l’enologo aziendale Hannes Munter – le piante hanno un’età media di 25 anni e le rese si aggirano sui 60 quintali per ettaro. Due i cloni di Pinot Nero presenti, entrambi provenienti dalla Francia: il 165 e il 777. Due piante molto diverse tra loro, che lavoriamo diversamente anche in cantina. Per il 777 effettuiamo diraspamento e fermentazione in tini aperti, mentre per il 165, che tende a sviluppare sentori più fruttati e maturi, facciamo macerazione a freddo e fermentazione in acciaio del grappolo intero, con i raspi. Successivamente, il vino matura 18 mesi in tonneau». L’obiettivo è, infatti, quello di preservare al massimo tutta la freschezza e la croccantezza del frutto fresco, che solo queste altitudini e questo clima di montagna riescono a conferire alle uve. Del resto, quella in Valle Isarco è, a tutti gli effetti, una viticoltura eroica, in quanto si svolge in quota con pendenze pari fino al 55% e lavorazioni da praticarsi essenzialmente a livello manuale. 

Il risultato è un Pinot Nero in stile alsaziano, scarico nel colore, speziato nei sentori olfattivi, con note di frutti di bosco aciduli, e dalla beva grintosa e irresistibile, caratterizzata da un’acidità esuberante e un tannino vispo, ben controbilanciati dalla dote alcolica e da una sapidità in grado di reidratare perfettamente il finale di bocca. Un vino che «vorresti bere tutti i giorni» come suggerito, a giusto titolo, da Armin, capace di destreggiarsi a tavola con facilità in molteplici abbinamenti, territoriali e non: dal più scontato, ma senz’altro godibile, tagliere di salumi di buona grassezza, con lo speck altoatesino in prima linea, ai canederli; dalle paste ripiene o condite con ragù di cortile fino alle carni rosse alla brace. Ma l’abbinamento forse più interessante è quello con il pesce, che siano trote salmonate al burro ed erbe o pesci grassi al forno; oppure, nella combo perfetta con uno spaghetto al sugo di triglie (come personalmente sperimentato da chi scrive), dove la dolcezza del pomodoro va ad ammorbidire le spigolature acido-tanniche del calice.

Il vino, che quest’anno si presenta nella tipologia Alto Adige Pinot Nero, diventerà a tutti gli effetti Riserva dal prossimo anno ed esce a scaffale al prezzo di 29 euro. Il suo unico difetto? Ce n’è poco! Per questa prima uscita ne sono state prodotte appena 2.000 bottiglie, la maggior parte delle quali verrà indirizzata verso l’Ho.Re.Ca e il consumo interno regionale, ambiti in cui l’azienda riversa quasi il 90% della sua produzione. Per cui, se il vostro ristoratore di fiducia dovesse averne conquistata una bottiglia, non fatevela scappare.

Cantina Valle Isarco
Alto Adige Valle Isarco Pinot nero Aristos 2020 

92/100 - € 29

(clicca sul nome per leggere la nota di degustazione)

 

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