Renitens, l’emblema dei Resistenti Nicola Biasi

di Stefania Vinciguerra 06/10/22
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Rete d'impresa Resistenti di Nicola Biasi

Se c’è un paladino dei Piwi in Italia, questi è l’enologo Nicola Biasi. Al punto che ha formato una rete di imprese concentrata sui vitigni resistenti e ha creato un vino che nasce dall’unione delle uve delle sei aziende fondatrici: il Renitens.

In principio c’era il giovane enologo friulano Nicola Biasi, forte di diverse esperienze in Italia e all’estero, che ha deciso di dedicare una grossa fetta del suo impegno ai Piwi, i vitigni resistenti frutto di incroci per impollinazione tra Vitis Vinifera e altre Vitis per lo più di origine Americana e Asiatica, da cui ricevono i geni della resistenza alle principali malattie fungine, in particolare oidio e peronospora. Piwi, infatti, è l’acronimo internazionale che riassume la parola tedesca Pilzwiderstandfähige che, tradotta, significa per l’appunto viti resistenti ai funghi. “I vitigni resistenti sono l’unica vera via verso il rispetto ambientale e la sostenibilità nella viticoltura – ci ha detto Biasi convinto– in quanto riducono quasi a zero la necessità di trattamenti in vigna”. 

Non è ovviamente l’unico ad esserne convinto, tanto è vero che alcune aziende di cui è consulente hanno deciso di seguirlo nella creazione di una rete di imprese che le vede riunite nel nome dei Piwi, aziende del Triveneto (dove la cultura dei vitigni Piwi è più diffusa) che hanno deciso di produrre vini che siano realmente sostenibili. Viticoltura di precisione ed enologia scrupolosa al servizio delle nuove varietà e dei consumatori.

lI primo, simbolico gesto che questa rete di imprese ha fatto è stato di produrre un vino bianco totalmente da vitigni resistenti, come assemblaggio di 8 diversi vini prodotti delle 6 aziende fondatrici: Bronner, Soreli, S.Kretos, Solaris, Sauvignier Gris, Johanniter, Fleurtal e S.Rytos le varietà utilizzate, in percentuali diverse. Un viaggio attraverso sei territori a partire dalla Riviera friulana e dal Collio spostandosi sui colli trevigiani, sulla pedemontana veneta, passando dalla Valbelluna, per finire sulle Dolomiti trentine.

Mentre ne scriviamo, altre due aziende si sono aggiunte a questa rete, quindi è possibile che il prossimo anno la composizione del vino cambierà, ma resta fermo l’obiettivo di qualità (felicemente raggiunta con questa prima annata) e il desiderio di comunicare quanto i vitigni resistenti possano rappresentare la viticoltura del futuro. 

Resistenti Nicola Biasi
Renitens 2021 (vino da tavola)

94/100 - 58€ 

Vari vitigni resistenti, divisi tra le 6 aziende della rete: 20% Soreli, 20% S.Kretos, 13% Solaris, 10% Sauvignier Gris, 3% Fleurtal, 2% S.Rytos. Bronner (22%) e Johanniter (10%) maturano in legno. Giallo intenso. Olfatto ampio e variegato con note di albicocca, pesca, mango e lime accompagnate da sensazioni floreali, zagara e biancospino, e di ortica. Trama fitta succosa ampia con una progressione avvincente e verticale. Sapido. Finale molto persistente ampio, e in corrispondenza olfattiva. 

Le imprese della rete

Albafiorita a Latisana, nella riviera friulana

In una zona non conosciuta per l’innovazione, Dino de Marchi decide di puntare sulla sostenibilità producendo i suoi vini bianchi esclusivamente da vitigni resistenti.

Ca'da Roman a Romano d'Ezzelino.

Ai piedi del Monte Grappa, Massimo e Maria Pia Viaro Vallotto nel 2015 danno vita all’azienda di soli vitigni resistenti con cantina dedicata che a oggi, risulta essere la più grande d’Europa.

Colle Regina a Farra di Soligo, tra i colli trevigiani

Nel cuore del prosecco Docg Marianna Zago decide di andare controcorrente concentrando la sua produzione su vini ad alta sostenibilità grazie all’impianto di vitigni resistenti.

Poggio Pagnan a Mel, nella Valbelluna

Gianpaolo Ciet e Alex Limana coltivano esclusivamente varietà resistenti e le vinificano nella loro cantina, la prima di Borgo Valbelluna.

Della Casa a Cormons, in pieno Collio

Renato Della Casa decide di affiancare l’innovazione alla tradizione dei vitigni autoctoni del suo Collio bianco.

Vigneti Vinessa a San Zeno di Montagna, sull’alta costa veronese del Garda

Mauro e Leonardo Bonatti, per il loro progetto di coltivare esclusivamente vitigni resistenti, in un territorio quasi inesplorato per la viticoltura ad oltre 700 metri s.l.m

Villa di Modolo, Belluno, nel cuore delle Dolomiti venete

Francesco Miari Fulcis, decide di ridare lustro alla dimora storica di Modolo, con un progetto unico nel suo genere che, come protagonista, prevede la produzione di vino da vitigni resistenti

L'azienda di Nicola Biasi

A Coredo, tra le Dolomiti trentine, Nicola Biasi crea un vino che nasce per rompere gli schemi, il Vin de la Neu.

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