Poderi Luigi Einaudi, tuffo nella storia d’Italia e del vino

di Flavia Rendina 13/05/22
1072 |
|
Poderi Einaudi Cantina

Immersa tra le colline di Dogliani, l’azienda fondata dal secondo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi è un luogo dove immergersi nella storia dell’Italia e del vino, come nella suggestiva piscina “bordolese” che possiede.

Esistono aziende da conoscere e apprezzare a prescindere dal vino e dall’essere bevitori: Poderi Luigi Einaudi è una di queste. Perché varcarne la soglia significa, semplicemente, tuffarsi nella storia del nostro Paese e nuotare negli ultimi 125 anni di vicende socioeconomiche, politiche e agronomiche. 

Tutto inizia nel 1897, 125 anni fa, quando Luigi Einaudi compra la tenuta di San Giacomo di Dogliani, città di origine della madre, ponendo il primo tassello della futura azienda agricola. Erano gli anni in cui l’Italia, ancora fatta di campagne e campanili, conosceva il dramma della crisi agraria, dell’emigrazione di massa e della fillossera. Flagello, quest’ultimo, che trovò proprio nei vigneti di Einaudi la propria nemesi, ovvero l’idea vincente di utilizzare barbatelle innestate su piede americano. Nonostante la crisi agricola in atto, Luigi Einaudi aveva ben inteso come il futuro economico di Dogliani, e delle Langhe tutte, sarebbe stata la viticoltura; così, con grande lungimiranza, aveva acquistato vigneti nella zona e messo su, nel 1915, una cantina di produzione. Pur mantenendo un affettuoso coinvolgimento, la conduzione delle terre e delle vigne l’aveva affidata ai mezzadri, artefici e beneficiari dei successi agricoli. Perché lui, negli anni del dopoguerra, fu preso da un altro compito: controllare, come un padre premuroso, i primi passi della neonata Repubblica di cui era stato eletto Presidente il 12 maggio 1948.

Uomo di profonda cultura, oltre che economista (era stato Ministro del bilancio e Governatore della Banca d’Italia) estremamente attento agli sprechi (celebre l’aneddoto della “pera divisa” raccontato da Ennio Flaiano), aveva maturato questa sensibilità dalle sue origini contadine, di cui andava profondamente fiero. Con l’acquisto della tenuta di Dogliani (a 23 anni, con mutuo ventennale), aveva proprio voluto ripagare i genitori di tutti i sacrifici fatti per farlo studiare con un investimento lungimirante.

La tenuta è oggi la residenza estiva della famiglia e noi abbiamo avuto la possibilità di visitarla, privilegio riservato davvero a pochi (uno degli ultimi è stato il Presidente della Repubblica Mattarella), accendendo anche allo studio privato di Luigi Einaudi: una nicchia, prova ennesima della morigeratezza del personaggio, racchiusa tra due grandi finestre affacciate sul verde, ma sovrastata, al piano superiore, da una biblioteca impressionante. Una sintesi di cultura e spirito agreste che è progressivamente scesa per i rami della sua famiglia: da una parte, la casa editrice Einaudi fondata dal figlio Giulio nel ’33, poi la musica del nipote compositore Ludovico (il quale, tra l’altro, per celebrare i 125 anni dell’azienda ha composto la melodia intitolata “Dogliani”); dall’altra, l'azienda vinicola, che il bisnipote Matteo Sardagna Einaudi si è incaricato di portare avanti assieme ai valori di attaccamento alla campagna e alla terra, cari al bisnonno quanto alla madre Paola.

Un impegno divenuto ancora più concreto dal 2016, con l’improvvisa scomparsa dello storico enologo aziendale Lorenzo Raimondi, quando Matteo, facendo di necessità virtù, si ritrova ad assumere pieno controllo della cantina, affidandosi al suo consolidato staff tecnico e alla consulenza di Beppe Caviola. Il nuovo corso aziendale intrapreso da Matteo ha ovviamente coinvolto anche i vini, dedicando, oltre al consolidato Dogliani, un occhio sempre più attento a Barolo e Barbaresco. «Ho deciso di cambiare lo stile dei nostri vini, alleggerendoli di quella pesantezza imposta da una tradizione vincolata alle massime estrazioni. Voglio produrre un Barolo che non necessiti di 10 anni per essere pronto e, oggi, posso finalmente affermare di fare vini fruibili sin da subito». Tant’è che Matteo non ha avuto timore di farci assaggiare anche alcune “anteprime delle anteprime”, ovvero campioni di botte dell'annata 2019 di Barolo e Barbaresco. «In altra epoca assaggiare un Barolo o un Barbaresco così presto significava ferirsi la bocca a sangue» scherza in modo iperbolico, ma non lontano dal potere “graffiante” di un giovane tannino di Nebbiolo. «Da amante della Borgogna, il mio cavillo era quello di riuscire a fare, come i francesi, dei vini già piacevoli e pronti, ma non per questo meno longevi... o, almeno, su questo spero che il tempo mi darà ragione». 

Oggi i vini di Einaudi sono piacevoli, agili, distanti dalla visione ingessata tradizionale. La sapidità è la cifra stilistica della beva, che è tannica, certamente, acida e talvolta contratta, ma sempre bilanciata da una succulenza indotta che irrompe al palato come un fiume in piena, rinfrescando e reidratando; il dinamismo gustativo è ben percettibile e la beva è cangiante, mutevole, fluida eppure lunghissima. Espressione di questa nouvelle vague è il Barolo Cru Monvigliero, frutto della più recente acquisizione fatta da Matteo (un ettaro e mezzo a Verduno), presentato per la prima volta nella discussa annata 2018 e vestito per l’occasione del 125 anniversario della fondazione dei Poderi Luigi Einaudi con una etichetta d’arte, l’opera di Stefano Arienti “Cavalli su colonne, omaggio a Giulio Romano (2021)”: un cavallo stilizzato ed etereo, ma reso materico e terraneo dalla gravità delle colonne su cui poggia. Proprio come quelle radici che ancorano in profondità nella terra il passato e le prospettive future dell’azienda Einaudi di Dogliani che, con il restauro della cascina di Madonna delle Grazie, è sempre più aperta anche all’enoturismo e all’ospitalità in cantina, mettendo a disposizione 10 camere e una splendida piscina a forma di bottiglia bordolese da cui ammirare a perdita d’occhio tutto lo splendore delle Langhe.

Barolo Cannubi 2018

95/100 - € 65

Da uve Nebbiolo. Matura per 30 mesi tra grandi botti di rovere e bottiglia. Rubino chiaro e aranciato ai bordi. L’olfatto si declina in note scure di humus, ferro e legni balsamici, accompagnati da lievi note di frutta nera sotto spirito. Ampia e dinamica la bocca, sostanziosa e piena, grazie a un tannino espanso ed elegante, che regala un finale gradevolmente asciutto, al gusto di bastoncino di liquirizia. Infinite le persistenze balsamiche. 

Barolo Bussia 2018

94/100 - € 65

Da uve Nebbiolo. Matura per 30 mesi tra grandi botti di rovere e bottiglia. Rubino aranciato. Olfatto ampio ed etereo, che apre a sensazioni idrocarburiche e balsamiche di sandalo; arrivano poi il cassis, l’arancia rossa e le spezie scure. Al gusto è dinamico, si esprime nel segno della sapidità che induce una succulenza lunga e rinfrescante; il tannino è masticabile e preciso, il finale molto elegante. 
 

Barolo Monvigliero 125° Anniversario 2018

94/100 - € 100

Da uve Nebbiolo. Matura in grandi botti di rovere e in bottiglia. Rubino con unghia sfumata verso l’arancio. Naso elegante e rotondo di agrumi dolci, frutti rossi sciroppati, cacao, spezie dolci e balsamiche. Sorso piacevolmente nervoso, salino e ammandorlato, con tannino teso e deciso, ma complessivamente ben diluito dalla persistente succulenza indotta. Finale fresco e molto fruttato.
 

Barolo Terlo Vigna Costa Grimaldi 2018

91/100 - € 48

Da uve Nebbiolo. Matura 30 mesi in grandi botti di rovere. Rubino sfumato ai margini. Combina al naso sensazioni dolci-amare di spezie balsamiche, tostature e note sciroppose di cassis. La bocca è tesa e calda, il tannino di buon grip e molto persistente, per una chiusura asciutta al gusto di liquirizia e fava di cacao. Retrolfatto lungo, nel segno di tostature dolci. 
 

Dogliani Superiore Tecc 2019

90/100 - € 14,50

Da uve Dolcetto, affinate tra acciaio e cemento per un anno. Rubino vivace, dai riverberi porpora. Olfatto reso complesso da note di marasca, cassis, pot-pourri, fiori di oleandro e pasta di mandorle. Bocca distesa e ampia al primo impatto, procede dinamica e scattante verso un finale schietto e di nettante acidità, con tannino ben integrato e ritorni di marasca e mandorla.
 

Dogliani 2021

87/100 - € 10,50

Da uve Dolcetto, affinate in acciaio. Rubino purpureo. Al naso emergono violetta, susina e fiori maturi, poi rotonde note di pepe e cacao. La bocca è dritta, tesa e pungente nell’acidità, con tannino ben presente nel finale, piacevolmente asciutto, amaricante e pulito.

Prodotti Correlati

  Prodotto Produttore Pubblicato il Autore Leggi
Barolo Cannubi 2018
Barolo
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Nebbiolo. Matura per 30 mesi tra grandi botti di rovere e bottiglia. Rubino chiaro e aranciato ai bordi. L’olfatto si declina in note scure di humus, ferro e legni balsamici,...
Leggi tutto
Barolo Bussia 2018
Barolo
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Nebbiolo. Matura per 30 mesi tra grandi botti di rovere e bottiglia. Rubino aranciato. Olfatto ampio ed etereo, che apre a sensazioni idrocarburiche e balsamiche di sandalo; arrivano poi il...
Leggi tutto
Barolo Monvigliero 125° Anniversario 2018
Barolo
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Nebbiolo. Matura in grandi botti di rovere e in bottiglia. Rubino con unghia sfumata verso l’arancio. Naso elegante e rotondo di agrumi dolci, frutti rossi sciroppati, cacao, spezie...
Leggi tutto
Barolo Terlo Vigna Costa Grimaldi 2018
Barolo
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Nebbiolo. Matura 30 mesi in grandi botti di rovere. Rubino sfumato ai margini. Combina al naso sensazioni dolci-amare di spezie balsamiche, tostature e note sciroppose di cassis. La bocca...
Leggi tutto
Tecc 2019
Dogliani Superiore
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Dolcetto, affinate tra acciaio e cemento per un anno. Rubino vivace, dai riverberi porpora. Olfatto reso complesso da note di marasca, cassis, pot-pourri, fiori di oleandro e pasta di...
Leggi tutto
Dogliani 2021
Dogliani
Poderi Einaudi 13/05/22 Flavia Rendina Da uve Dolcetto, affinate in acciaio. Rubino purpureo. Al naso emergono violetta, susina e fiori maturi, poi rotonde note di pepe e cacao. La bocca è dritta, tesa e pungente...
Leggi tutto
Logo Poderi Einaudi
13/05/22 Redazione Fu l’azienda del Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Se ne occupò, molto poco, suo figlio Giulio Einaudi, che intanto realizzava la sua straordinaria casa editrice. Ora...
Leggi tutto




Editoriale della Settimana

Eventi

Maggio 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
·
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL