Nelle Colline Teramane da Nicodemi

di Sissi Baratella 03/03/20
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Anteprima Colline Teramane

L’anteprima organizzata quest’anno per la prima volta dal Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane è stata l’occasione per visitare l’azienda dei fratelli Nicodemi.

Quest’anno, e per la precisione lo scorso gennaio, anche il Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane si è affacciato al mondo delle anteprime e ha organizzato la sua. 

Siamo in provincia di Teramo, in Abruzzo, dove nel 2003 è nata Colline Teramane, prima e per lungo tempo unica Docg di questa regione. Lo scopo era quello di circoscrivere e valorizzare una sottozona significativa per la produzione di Montepulciano d’Abruzzo, oggi con più di mezzo milione di bottiglie in produzione. 

La versione doc di questo vino può essere prodotta pressoché in tutta la regione con una resa per ettaro di 140 quintali e l’imbottigliamento può avvenire anche fuori territorio d’origine. Colline Teramane, al contrario, si identifica unicamente in una provincia, con una resa ridotta a 95 q/ha, massimo 3 kg di uva per ceppo. In questa sottozona le caratteristiche pedoclimatiche sono ben definite e l’area d’interesse è circoscritta da confini naturali.

Verso l’entroterra la Docg è protetta dal Gran Sasso, i vigneti si adagiano, in collina, a 300 metri di altitudine in anfiteatri naturali che si affacciano sulle vallate create dai fiumi che dalle montagne raggiungono il mar Adriatico. Il mare, in linea d’aria a soli pochi chilometri, contribuisce a influenzare il clima in un gioco di contrasti con quello montano; sono infatti una certezza le forti escursioni termiche tra estate e inverno e tra il giorno e la notte.

I suoli sono morenici, sabbiosi e argillosi, come potremmo aspettarci da un territorio attraversato da fiumi. Il sistema di allevamento prediletto è ancora il tendone, tipico e tradizionale ma anche funzionale per ombreggiare l’uva e proteggerla nelle annate più calde; talvolta è sostituito da guyot o cordone speronato. L’uva montepulciano è sempre più rappresentata in questo vino al 100%, anche se - a onor del vero - è ammesso l’uvaggio con un 30% di sangiovese. 

Questo consorzio, con una superficie di 1500 km2, conta 40 produttori, guidati dal presidente Enrico Cerulli, di Cerulli Spinozzi. Un gruppo di viticoltori che sembra essere molto coeso e motivato nel far crescere e conoscere la propria denominazione. A questo scopo, la più grande novità è la proposta (in ultimissima fase di approvazione) di aggiungere alle già esistenti Colline Teramane Docg (minimo 1 anno in cantina) e Colline Teramane Docg Riserva (minimo 3 anni) una terza interpretazione di questo vino che si collocherebbe a metà strada tra le due e prenderebbe il nome di Superiore. Sebbene, a livello pratico, già esista, e oggi la identifichiamo con l’annata 2017, dovremo aspettare le vendemmia 2020 o ‘21 per leggerla di fatto sulle etichette. 

Lo scopo è la diversificazione delle occasioni di consumo. Riducendo i tempi di affinamento in cantina rispetto a una riserva, il prodotto può essere immesso prima sul mercato acquisendo tuttavia una maggiore complessità rispetto alla versione più giovane. Non più quindi un vino rosso solo per le grandi occasioni ma anche un prodotto da tutti i giorni o una giusta via di mezzo per palati meno avvezzi a tanta complessità e concentrazione. 

Oltre a degustare Colline Teramane delle aziende consorziate nella versione ’18, ’17, ’16 anteprima Riserva, ’15 Riserva e ’14 Riserva, ho potuto anche visitare un’azienda e “toccare con mano” il territorio. 

Mi sono recata dai fratelli Elena e Alessandro Nicodemi, dell’azienda omonima. Un unico corpo aziendale con coltivazione di montepulciano e trebbiano. La pergola abruzzese, collocata in un anfiteatro naturale in pendenza, è utilizzata sia per il montepulciano che per il trebbiano. I vigneti sono attraversati da una brezza leggera e costante. Il sole “bacia” i vigneti fino quasi al tramonto mettendo in risalto tutte le sfumature del marrone e del verde che costituiscono il paesaggio e ritroviamo sulle etichette dei vini. A popolare le colline, insieme alle vigne, un considerevole numero di piante di ulivo. 

Sebbene l’azienda Nicodemi conservi molta tradizione, non mancano le sperimentazioni, come una nuova versione di pergola/tendone che hanno impostato per il trebbiano. Leggermente più bassa, sostenuta da fili in verticale, permette ai tralci un’inclinazione verso l’alto. Questi ultimi, non essendo più paralleli al suolo, non si toccano tra un filare e l’altro, creando un corridoio di luce e aria allo scopo finale di garantire maggiore sanità delle uve. Sperimentazioni anche in cantina, sempre per il trebbiano, che fermenta e matura nel cocciopesto, ovvero un contenitore costituito da rimasugli di cocci con la particolarità di non essere cotto ma bensì solo essiccato al sole per circa 30 giorni. Non vetrificato, questo materiale, conserva piuttosto bene il vino caratterizzandolo e permettendogli di maturare in modo lento e naturale. 

Ogni anno si danno vita a circa 1200 bottiglie di Trebbiano d’Abruzzo Cocciopesto; sono 6000 invece le bottiglie di Trebbiano d’Abruzzo Superiore Notàri. E siccome i rossi di questa azienda sono già stati raccontati e recensiti anche sulla Guida Essenziale 2020, io vi racconterò i bianchi: 

Trebbiano d’Abruzzo Cocciopesto 2017 Nicodemi

87/100 - € 18

Da uva trebbiano. Vinificato, macerato e infine affinato nel cocciopesto. Dal colore giallo intenso con qualche riflesso più carico. Al naso erbe aromatiche, mentuccia, tarassaco e camomilla. Il sorso è pieno e sapido. Rimane persistente sul palato trasferendo sempre una sensazione avvolgente e densa. Il finale ricorda leggermente le spezie tostate. 

Bottiglie prodotte 1200.

Trebbiano d’Abruzzo Superiore Notàri 2017 Nicodemi

88/100 - € 15

Da uva trebbiano. Solo acciaio. Dal colore giallo intenso con qualche riflesso oro. Al naso profuma di albicocche, emergono poi note di oliva verde e salamoia a vivacizzare il tutto. Non manca una sensazione di freschezza di mentuccia di campo. In bocca il sorso è verticale, sapido e di buona persistenza. La beva semplice e piacevole. 

Bottiglie prodotte 6000.

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