Il fermento di Manduria, a partire dalla nuova cantina di Gianfranco Fino

di Annalucia Galeone 23/07/21
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Nuova cantina gianfranco fino

Una denominazione in crescita, produttori che ci credono e investono: questa in sintesi la situazione del Primitivo di Manduria.

In contrada Li Reni, a Manduria, i vigneti di primitivo si perdono a vista d'occhio, lentamente si diradano fino a raggiungere la costa, poco oltre il cielo e il mare si fondono per formare l'orizzonte. Il paesaggio toglie il fiato, è un angolo di paradiso che ammalia la vista con i colori e l'olfatto con i profumi, diventa naturale perdersi tra i propri pensieri per non rompere l'incanto. Qui, sono in fase di ultimazione i lavori della nuova cantina e dell'abitazione di Gianfranco Fino e Simona Natale. Coroneranno un grande sogno, perseguito con fatica e tanta determinazione dopo l'inizio dell'avventura enoica. 

Dal 2010, anno di acquisto del podere di dodici ettari, a oggi le vicissitudini non sono mai mancate dalle peripezie burorocratiche, al rischio dell'installazione delle pale eoliche che avrebbero deturpato il panorama e poi l'inaspettata pandemia. La nuova location è una struttura moderna realizzata ispirandosi alle tipiche masserie pugliesi. “I permessi per costruire sono arrivati solo nel 2017 - racconta Gianfranco Fino -. Sin dall'inizio abbiamo desiderato una cantina abbracciata dai filari di primitivo, come nei grandi château di Bordeaux. È una realtà da noi poco diffusa, la maggior parte sono situate nelle aree industriali o nel centro abitato. Attivare le utenze è stato più complicato ma ci siamo riusciti, abbiamo raggiunto l'obiettivo. La sede di Sava è utilizzata dal 2011, lì gli ambienti sono tanti ma piccoli e poco funzionali, ora invece sono disponibili anche più sale di degustazione”. 

Es e i suoi fratelli avranno dunque una nuova casa. Ogni punto della cantina offre una visuale a 360° sulla vigna, la prospettiva non è mai la stessa. La circondano le vigne su piede 161/49, lo stesso portainnesto della Romanée Conti, circa 12 mila piante per ettaro. La realizzazione del progetto è stata affidata a uno studio specializzato di Montalcino che ne ha già messo a punto altre cinquantadue tra cui Casanova di Neri e le Potazzine. 

“La nostra cantina è una sorta di spa del vino, le linee di continuità portano benessere - aggiunge Simona Natale -. I materiali utilizzati sono quelli locali, preservano la compatibilità ambientale e creano una sorta di fil rouge tra ciò che è sotto e sopra il terreno. Il concept punta alla valorizzazione dell'enoturismo e dell'abbinamento cibo/vino. Saremo interpreti a modo nostro dello sviluppo del territorio, racconteremo le cose belle e buone della nostra terra, una sintesi tra il dentro e il fuori la cantina”. Dove c'è buon vino non può mancare il buon cibo, per questo motivo sono state elaborate varie soluzioni che consentono lo svolgimento anche in contemporanea di più kermesse con cooking show dal vivo. 

La cantina è dotata di un'area di vinificazione di 400 mq, l'accettazione delle uve e la pigiatura si svolgeranno all'esterno, le uve saranno poi trasferite per caduta nella tinaia scavata a sette metri di profondità. Il vino dopo lunghe macerazioni arriverà nella grande barricaia  di 500 mq. “Il vignaiolo è un ruolo che spazia in tutto lo scibile umano - ribadisce Gianfranco - è responsabile dei vigneti, della cantina, dell'amministrazione e commercializzazione. Non è facile fare l'imprenditore, bisogna prestare grande attenzione all'evoluzione del mercato, soprattutto in un momento delicato come quello attuale”.

Poco distante dalla cantina dei coniugi Fino c'è la cantina di Bruno Vespa. È di pochi giorni fa la notizia che la sua masseria Li Reni diventerà la sede estiva del ristorante Menelao a Santa Chiara di Turi.  

Quella del primitivo di Manduria è un'area in costante crescita.  Secondo il consorzio di tutela sono oltre 28 milioni le bottiglie che corrispondono a più di 21 milioni di litri, un giro d’affari di oltre 182 milioni di euro nel 2020. Un aumento di circa il 26% rispetto al 2019. 

Le cantine in costruzione sono diverse. In contrada Marroco Gaetano Morella e Lisa Gilbe, autori di una delle migliori espressioni di primitivo di Manduria, elegante senza eccessi nei residui zuccherini, hanno avviato i lavori di costruzione della nuova cantina. Sarà su due piani e circoscritta dagli alberelli di età tra i 70 e i 90 anni, vicinissima alla loro casa. Dal 2007 la sede storica è in via per Uggiano. La mission dei coniugi Morella è produrre vini dal carattere identitario cercando di preservare le vecchie piante quasi scomparse, la cantina rappresenta solo la chiusura del cerchio. 

“Tutto nasce dalla materia prima, mettiamo al centro la vigna, la cantina è solo il luogo di trasformazione - sottolinea Gaetano Morella -. Il vino è un progetto agricolo per chi fa filiera corta. Gli spazi saranno meglio organizzati, la tipologia di lavorazione rimarrà invariata, fermentazione a tino aperto e follatura a mano”.

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