Corte Aleardi e la filosofia dell’attesa

di Sissi Baratella 15/04/22
1070 |
|
Corte Aleardi Famiglia Ferrari

Per Aleardo Ferrari e i suoi figli, vignaioli in Valpolicella, il tempo ha un valore inestimabile. Il vino lo richiede per essere pronto e non glielo si può negare.

La mia amata Valpolicella è un territorio per certi aspetti un po’ controverso. Qui coesistono realtà agli antipodi. Tra le grandi cantine cooperative, che radunano tanti piccoli proprietari terrieri, i produttori diretti grandi, quelli medi e quelli piccolissimi è davvero difficile identificare un’unica tipologia di cantina che rappresenti questo territorio. La Valpolicella è questo, un melting pot di produttori, che tra gli estremi radunano un sacco di sfaccettature diverse.  

In questo panorama inoltre ci sono sia “volti nuovi” che famiglie le cui radici possono vantare svariate generazioni e che la denominazione l’hanno vista nascere e crescere. È il caso della famiglia Ferrari di Corte Aleardi, ora alla sua quarta generazione attiva nella produzione di vino e proprietaria dal 1789. Prende il nome di Corte Aleardi negli anni ’80 circa, consacrando ufficialmente a ruolo di enologo Aleardo Ferrari. In passato la tradizione di famiglia voleva che il primogenito fosse medico, e così è stato fino al nonno dell’attuale generazione in forze all’azienda. Da medici i Ferrari diventano funzionari di banca, ma la vocazione di questa famiglia fu presto destinata a evolvere nuovamente. Aleardo (oggi anche lui padre e nonno), infatti, decise di prendere ufficialmente in carico la gestione della campagna e la produzione di vino. Grande appassionato di bollicine francesi aveva studiato in Francia e visitato la Champagne, facendo tesoro dell’arte di cantina e spumantistica. Quarant’anni fa, nel portare avanti con rispetto le tradizioni del territorio veronese, inizia a produrre anche il primo (uno dei primi?) spumante metodo classico da uve corvina vinificate in rosa di cui ancora oggi realizza una piccola produzione artigianale che, a 81 anni compiuti, segue personalmente. 

Corte Aleardi oggi conduce 14 ettari di proprietà in Valpolicella Classica tutti in collina tra i comuni di San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio di Valpolicella, produce circa 70 mila bottiglia all’anno divise tra 8 etichette di vini rossi a denominazione, in prevalenza, e due etichette di metodo classico, da corvina e una da chardonnay (nuovamente un omaggio alla Champagne). Il futuro di Corte Aleardi è bio, e lo diventerà ufficialmente a partire dalla vendemmia 2023. 

Oggi alla guida, supervisionati da Aleardo Ferrari (memoria storica e pozzo senza fondo di aneddoti e curiosità sulla Valpolicella), ci sono i due figli di Aleardo e la figlia Cristina. Una quinta generazione è pronta a partire, ancora giovane ma già proiettata verso un futuro promettente e in evoluzione. L’azienda infatti esporta per l’80% la produzione tra Canada, nord Europa, fino a raggiungere Malesia e Sud Africa. Negli anni l’azienda ha lavorato sul nazionale così come sull’export garantendosi inoltre di diversificare mercati e canali di vendita tra horeca e privati. 

Tra gli aneddoti affascinanti di Aleardo il mio preferito riguarda il salvataggio del clone di Corvinone dal raspo rosso, detto Corvinon. Ritrovato in una vigna del 1920, è stato propagato in vivaio e tutt’ora costituisce il clone aziendale ufficiale per questa uva parte dell’uvaggio tipico della Valpolicella. Più spargolo, meno vigoroso e con un caratteristico peduncolo rosso, si comporta bene sia in appassimento che vinificato fresco.  

Per Aleardo e i suoi figli, il tempo ha un valore inestimabile. Il vino lo richiede per essere pronto e non glielo si può negare. Questa filosofia dell’attesa ha fatto sì che il vino di punta dell’azienda diventasse l’Amarone Classico della Valpolicella Riserva, emozionante e caro sia a chi lo produce che a chi se ne abbevera. Disponibile anche in piccole verticali, 2010 da segnare.

Ma qual è la differenza tra Amarone e Amarone Riserva? Premessa, molti produttori esordiscono spesso con questa frase: “Potrebbe essere Riserva ma noi lo chiamiamo solo Amarone”. Stanno mentendo? Assolutamente no, il loro vino ha le caratteristiche per fregiarsi di quella specificazione, ma semplicemente non viene dichiarato tale. Un Amarone della Valpolicella è Riserva quando il periodo di invecchiamento minimo da 2 passa a 4 anni (a partire dal 1° novembre dell’anno della vendemmia). E quando l’estratto non riduttore minimo passa da 28 a 32 g/l. 

Quindi cosa ha una Riserva in più di un Amarone? Fondamentalmente, il tempo. 

Corte Aleardi 

Amarone della Valpolicella Classico Riserva Vigneto Bure Alto 2010 

95/100 - € 90,00 (ancora disponibile)

80% Corvina, 10% Corvinon, 10% Rondinella, appassite per 4 mesi. Matura in tonneau 5 anni circa, minimo 1 anno in bottiglia. Rubino intenso dal bordo granato, concentrato nel calice. Naso materico e cupo, frutta secca e sottobosco. Si apre balsamico al palato, il finale lascia sensazioni di ciliegia sotto spirito, alloro, spezia nera e una leggera piccantezza che ricorda lo zenzero candito. 

Corte Aleardi 

Amarone della Valpolicella Classico Riserva Vigneto Bure Alto 2011 (annata in corso)

94/100 - € 52,00

80% Corvina, 10% Corvinon, 10% Rondinella, appassite per 4 mesi. Matura in tonneau 5 anni circa, minimo 1 anno in bottiglia. Rubino dai riflessi granati. La scelta del tonneau emerge prepotente al naso poi albicocca secca, fico e piccoli frutti rossi con un sottofondo di spezie e muschio. Al palato arriva caldo, poi si apre balsamico. Ricorda nel gusto e nella sensazione fondente il cioccolatino after-eight. 

Corte Aleardi 

Valpolicella Classico Superiore Montepalà 2016

92/100 - € 15,00 QP

65% Corvina, 20% Corvinon, 15% Rondinella, appassite per un mese. Matura in tonneau per 30 mesi. Rubino con riflessi granati, al naso colpiscono le note verdi, sferzanti e fresche. Presente anche la susina, rossa, croccante e succosa. Il gusto è secco, il tannino elegante. Persistenza balsamica. Sorprendente. 

Corte Aleardi 

Valpolicella Ripasso Classico Superiore Montepalà 2017

89/100 - € 13,00 

65% Corvina, 25% Corvinon, 10% Rondinella. Matura in botte di Rovere di Slavonia per 18 mesi. Rubino. Frutto rosso ancora astringente, con qualche nota dolce floreale. Al palato il tannino ricorda quello del cioccolato fondente, astringente e cremoso. Dal gusto goloso e generoso. Bella beva. 

Prodotti Correlati





Editoriale della Settimana

Eventi

Maggio 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
·
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL