Cerulli Spinozzi, pecorino e non solo

di Sissi Baratella 16/07/21
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Enrico Cerulli Spinozzi Montepulciano

Enrico Cerulli Irelli da quando ha sentito il richiamo della campagna e da Roma è tornato alle origini in Abruzzo non ha mai smesso di sognare. Sogni concreti, gli stessi che negli ultimi anni lo hanno portano a investire nella salvaguardia e riscoperta del pecorino.

Vitigno bianco, autoctono, antico poco considerato, al punto da rischiare di essere dimenticato, il pecorino oggi invece è stato definitivamente recuperato e destinato alla realizzazione di "bianchi longevi dal gusto moderno”, questa l’intenzione dichiarata. Questo recupero ebbe inizio nei primi anni ’80, grazie all’impegno di personaggi come il produttore Guido Cocci Grifoni, oggi scomparso ma il cui operato continua nelle mani dei figli, e Teodoro Bugari, sommelier indomito sostenitore della cultura vinicola del piceno.

Per una prima vendemmia quantitativamente rilevante si deve aspettare il 1990. Dal 2000, comprese le potenzialità del vitigno e grazie al lavoro di ricerca e rivalutazione, si arriva ai 1114 ha del 2010, in continua crescita.

In questo scenario ci sta mettendo del suo anche Enrico Cerulli Irelli, titolare della cantina Cerulli Spinozzi a Cortalto (Teramo). Personaggio eclettico, dagli studi di matrice umanistica, che approccia la vite e l’ulivo con una sensibilità non scontata. Nato a Roma è riuscito a mantenere radici abruzzesi che presto l’hanno chiamato a loro permettendogli di mettere in atto un approccio nei confronti della natura innovativo, non scontato, forse talvolta anche azzardato. 

In collaborazione con l’università di Teramo sperimenta, selezionando lieviti e pratiche di cantina. L’obiettivo è tutelare e valorizzare la materia prima, sia in termini di qualità che di conservazione nel tempo della qualità stessa. Longevità pare essere la parola chiave che gli ronza in testa più spesso. 

L’azienda vanta 35 ettari di vigneti, immersi nei 180 totali della tenuta, tra seminativo, ulivi e pomodori. I suoli sono di origine alluvionale e le risorse idriche sono garantite dal fiume Vomano. Le vigne hanno un’esposizione congeniale anche per le varietà più tardive, rivolte a sud/sud-est, capo fila in tal senso l’uva montepulciano. Questa è zona di produzione del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane, prima Docg abruzzese del cui Consorzio Enrico è Presidente. 

Oltre alla produzione di vini base montepulciano, tra cui è doveroso citare anche il Cerasuolo d’Abruzzo, bianchi da trebbiano e pecorino per l’appunto. L’azienda Cerulli Spinozzi lo produce sia per la linea Grué, quella più agile e senza bisogno di lunghi affinamenti, celebrativa dei maestri ceramisti di Castello, sia per la linea Cortalto, linea della sperimentazione e dai vini di maggior spessore. 

Il pecorino viene studiato ad ogni stagione che passa. Ottimi risultati si stanno ottenendo anche in vigna con un nuovo sistema di allevamento. Ibrido tra guyot e tendone abruzzese, prende il meglio da entrambi i sistemi di allevamento; nasce dal terreno come un guyot ma finisce nella parte aerea come un tendone… un “guyone” praticamente. 

Questo sistema non ha ancora un nome, sbizzarritevi con la fantasia se volete!

Di Pecorino Colli Aprutini Cortalto in cantina sono disponibili anche piccole verticali, per chi fosse curioso di conoscerne l’evoluzione nel tempo. Verticali che si possono assaporare sulla terrazza della bellissima Casina Margherita al Poggio, villa affitta camere immersa nei vigneti e uliveti della proprietà. Un luogo davvero magico, vista Gran Sasso, per una vacanza all’insegna della natura e dei prodotti autentici che ci propone. 

Colli Aprutini Pecorino Cortalto 2019

90/100 - € 15 QP

Da uve pecorino. Acciaio. Giallo paglia intenso.

Denso nel calice, il naso presenta note idrocarburiche e foglia di limone. Netto e essenziale. In bocca è nuovamente agrumato, prevalgono su tutto freschezza e sapidità. Gradevole all’assaggio. 
 

Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Cortalto 2019

94/100 - € 15 QP

Da uve montepulciano. Riposa sui lieviti per tre mesi circa in acciaio. Color ciliegia intenso e brillante.

Al naso è elegante, definito con note di frutta rossa croccante, preannuncia sapidità. Sul palato è cremoso, teso e sapido. Dalla complessità bilanciata e appagante.


Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Torre Migliori 2015

94/100 - € 18

Da uve montepulciano. Matura in botti di rovere.

Rosso intenso con sfumature violacee. Al naso note complesse di china, una dolce spaziatura del legno, polvere di cacao. Sorprende con una nota complessa di rosa canina. In bocca è pieno, balsamico, con un’astringenza calibrata. La persistenza ottima ricorda le sensazioni della scorza di arancia rossa. 

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